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UBP: utile netto nel 2017 in crescita a doppia cifra

1/18/2018

A spingere il risultato sono stati l'aumento delle commissioni, il recupero dei mercati azionari e i nuovi capitali da clienti in Asia che hanno compensato i deflussi legati ai processi di regolarizzazione fiscale in Europa


UBP chiude il 2017 con un utile netto che si è attestato a 220,4 milioni di franchi svizzeri, in rialzo del 25% dai 176,4 milioni dell’anno precedente. I mercati azionari rialzisti sono stati di supportato per i ricavi, si legge in una nota, che sono saliti a quota 1,045 miliardi di franchi dai 934,6 milioni di fine 2016. "Tale incremento - prosegue la nota - è ascrivibile anche a un aumento delle commissioni del 14,2%, indotto dalla notevole crescita dei mandati di consulenza o discrezionali tra i clienti privati, nonché al miglioramento di 25 milioni di franchi (+10,1%) del margine d’interesse, legato in particolare al rialzo dei tassi d’interesse sul dollaro".

I costi d’esercizio sono rimasti sotto controllo attestandosi a 669,6 milioni di franchi, in crescita del 5,5% dai 634,7 milioni riportati nel 2016 a seguito dell’integrazione di Coutts in Asia (finalizzata nell’aprile 2016) e alle assunzioni effettuate in quella regione. Inoltre, tale aumento riflette anche i costi più elevati legati allʼattuazione delle normative e gli importanti investimenti nell’offerta digitale. Il risultato operativo al lordo degli accantonamenti sale del 41,4% e raggiunge quota 271,2 milioni di franchi (contro i 191,9 milioni di fine 2016), sostenuto dalle attività di intermediazione e di consulenza che hanno beneficiato delle solide performance conseguite dai prodotti della divisione asset management, nonché del lancio di offerte dʼinvestimento innovative.

La redditività del gruppo è sensibilmente migliorata nel 2017, con un cost/income ratio passato al 64,1% dal 67,9% di fine 2016. Al 31 dicembre 2017, il patrimonio in gestione ha raggiunto quota 125,3 miliardi di franchi (+5,9%). "I mercati in salita, gli afflussi netti provenienti dai clienti istituzionali (2,5 miliardi di franchi) e nuovi capitali provenienti dalla clientela privata nei mercati emergenti hanno più che compensato i deflussi legati ai processi di regolarizzazione fiscale in atto prevalentemente tra clienti non europei" spiega la nota della banche elvetica.

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