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2/3/2016
Protagonisti indiscussi della seconda giornata di Consulentia 2016 sono stati Maurizio Bufi, presidente Anasf, e Marco Tofanelli, segretario generale Assoreti, che nel corso del convegno inaugurale della manifestazione hanno acceso il dibattito esprimendo, senza mezze misure, le proprie opinioni, sul delicato tema della persona giuridica (ovvero sulla possibilità per i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) di svolgere la propria attività in forma associata).
A lanciare il primo sasso nello stagno è stato l'avvocato e docente dell'Università di Roma Tor Vergata Mario Stella Richter che ha concluso il suo lungo excursus sulla storia della promozione finanziaria in Italia invitando il settore a varcare anche la frontiera della "persona giuridica". Una frontiera "piena di opportunità e vantaggi" ha sottolineato subito dopo Paolo Benazzo, avvocato e docente dell'Università degli Studi di Pavia, che ha lanciato la sua provocazione: "perché dobbiamo privare il mercato della possibilità di svolgere questa attività sotto forma di persona giuridica?".
Un vero e proprio assist per Bufi che però ha dovuto fare i conti con quella che lui stesso ha definito "una certa resistenza istituzionale". Da un lato, infatti, Giuseppe D'Agostino, vice-direttore generale Consob, non ha usato mezzi termini: "Non sono appassionato al tema" ha affermato il dirigente dell'autorità di vigilanza. "Abbiamo già diversi attori (le imprese di investimento, le banche, le società di consulenza), ed esiste già la possibilità di creare la catena dell'intermediazione. Credo che spetti al mercato modellare le soluzioni più adeguate".
E tra queste, secondo Tofanelli, non rientra la persona giuridica: "sono contrario" ha affermato il segretario generale Assoreti ricordando che la forza del mercato italiano risiede in quel "binomio vincente" che vede lavorare insieme tied agent e società mandanti. "L'offerta fuori sede la possono offrire oggi le banche non i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari)" ha chiarito ulteriormente Tofanelli ricordando che le società offrono la consulenza "avvalendosi di persone fisiche: se fossero società dovremmo rivedere molti aspetti dell'attuale regolamentazione". Un no che, ha sottolineato il manager di Assoreti, "non è una volontà di retroguardia", ma una valutazione attenta dell'attuale contesto normativo che "già tutela il cliente" e già "offre molte opportunità di lavorare in team", seguendo però modelli diversi dalla persona giuridica.
Di tutt'altro avviso, ovviamente, Bufi che ha invitato gli ospiti sul palco a "uscire dall'approccio ideologico", anche perché se "tutto il mondo ha accolto le persone giuridiche perché l'Italia deve rimanerne fuori?". Insomma lasciamo al "mercato decidere se sarà un flop oppure un successo" ha concluso il presidente Bufi che può contare sull'appoggio nella senatrice Lucrezia Ricchiuti ("chiediamo ai consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) se questa attività può essere svolta in forma associata o meno", ha affermato), e sperare nelle prossime evoluzioni della normativa che regola l'attività dei consulenti finanziari. “All’interno dell'Organismo per la Tenuta dell'Albo dei Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari) è stato avviato un tavolo di lavoro sul tema ma al momento non ha portato alcun risultato" ha ricordato, infatti, Carla Rabitti Bedogni, presidente APF, "toccherà al legislatore sciogliere il nodo dopo averne valutati costi e benefici".
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