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Albo Unico, l'addio ai consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) entro il 2017

2/3/2016

I relatori di Consulentia 2016 ormai parlano di ex-promotori, ma i tempi burocratici per arrivare alla nascita ufficiale del nuovo APF potrebbero allungarsi fino al prossimo anno.


Deve essere stato gratificante per la platea degli oltre 1.200 professionisti presenti nella Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica di Roma sentire tutti i relatori del convegno inaugurale di Consulentia 2016 parlare di "ex-consulenti finanziari (ex-promotori finanziari)", elogiare il modello del tied agent e festeggiare la riforma dell'Albo di categoria che accoglierà tre differenti sezioni (consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede - gli ex-pf; consulenti finanziari autonomi; società di consulenza).

 

Nati "ufficialmente" nel 1983 come "consulenti finanziari porta a porta", come ha ricordato  l'avvocato e docente dell'Università di Roma Tor Vergata Mario Stella Richter nel suo intervento, i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) (così chiamati dal 1991) hanno visto in questi anni evolvere la propria professione, "un'evoluzione che non si traduce nel semplice cambio di nome", ha affermato il docente che però ha subito avvertito: "l'esistenza di un organismo unitario è essenziale, perché risponde a un criterio di ragionevolezza e perché dovrebbe evitare non giustificate distinzioni di disciplina", ma ora "bisognerà capire come gestire la rappresentanza delle nuove categorie del nuovo Albo". 

 

Anche perché l'Organismo per la tenuta dell'Albo dei Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari), guidato da Carla Rabitti Bedogni, dovrà ora affrontare la sfida della vigilanza: "questo ulteriore carico di responsabilità" ha chiarito Stefano Scalera, consigliere del Ministro dell'Economia, "è una sfida importante per tutti voi. Ma una sfida che deve essere letta non come una barriera, ma come un'opportunità".

 

Un'opportunità che è ben chiara agli occhi del presidente Anasf, Maurizio Bufi: "Dopo il cambio di denominazione in consulenti finanziari ora per il nuovo Albo sarà prioritario pensare a governance, rappresentatività e vigilanza" ha affermato. 

 

Un iter che, però, non sarà breve. Come ogni sfida importante i tempi da prevedere sono lunghi. "Ci vorranno almeno 6 o 7 mesi per arrivare a un reale censimento del numero dei fee only e delle società di consulenza finanziaria" ha sottolineato Rabitti Bedogni che non esclude che si debba aspettare il 2017 prima di vedere completare l'iter che porterà alla nascita ufficiale del nuovo Albo Unico. Una previsione in parte confermata da Giuseppe D'Agostino, vice direttore generale Consob, che però assicura: "Siamo in ritardo di nove anni, l'obiettivo è arrivare entro metà del 2017 al nuovo albo". Insomma la macchina è partita e nessuno degli attori coinvolti ha intenzione di fermarla. 

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