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La MiFID II e i rischi per la remunerazione

9/23/2017

Maurizio Bufi (Anasf) ha lanciato l'allarme in occasione dell'evento di Torino. Ma sarà un cambiamento difficile da prevedere e da gestire. Forse i primi effetti li vedremo nel 2019.


La cornice normativa cambia e il ruolo del consulente finanziario si evolve con essa. Ma secondo quanto emerso dall'edizione torinese di Consulentia 17, il settore si dichiara "pronto al cambiamento". Ma sono ancora molti i punti di domanda che accompagna questo "cambiamento". E uno di questi riguarda gli effetti concreti della MiFID II sulla remunerazione dei singoli consulenti finanziari. È vero, come affermato a più riprese nel corso del convegno inaugurale dell'evento organizzato da Anasf, che con la MiFID II il perimetro d'azione dei consulenti finanziari (abilitati all'offerta fuori sede e autonomi) è sempre più definito. Ma molti sono gli ambiti sui quali occorrerà fare chiarezza e che probabilmente sarà difficile risolvere entro il 3 gennaio 2018, giorno dell'entrata in vigore della nuova direttiva. 

 

In particolare rimangono ancora aperti dei dubbi sui reali effetti che l'informativa su costi e oneri imposta dalla MiFID II avrà sull'attività del consulente finanziario. Non solo in merito alla gestione della relazione con la clientela - che forse è il problema minore se è vero che la fiducia è il punto di forza della relazione tra cf e clienti - ma anche in merito agli impatti sulla remunerazione dei professionisti. 

 

Il principio che accompagna la normativa è, infatti, quello della tutela del risparmiatore e in quanto tale spinge ad una maggiore trasparenza che, agli occhi del regolatore - probabilmente - si dovrà tradurre anche in un riequilibrio della spesa complessiva sostenuta dalla clientela finale. Questa previsione, legata ad un possibile aumento dei costi per le società mandanti chiamati ad adeguare i propri servizi alla nuova normativa, spingono molti osservatori a parlare di una riduzione dei margini per le reti che potrebbe avere, appunto, una ripercussione sulla remunerazione stessa dei consulenti finanziari. Il presidente Anasf, Maurizio Bufi, nel suo intervento a Consulentia 17, a riguardo non ha nascosto le sue perplessità, ma è indubbio che questo è un cambiamento che sarà difficile da controllare e da gestire per i singoli professionisti.

 

Prevedere gli effetti reali sull'attività e sulla remunerazione dei consulenti finanziari non è oggi possibile, e forse li registreremo in maniera concreta solo nel 2019. Nell'attesa di conoscere i dettagli operativi dell'entrata in vigore della MiFID 2 conviene, forse, concentrarsi su quello che è e rimane il punto di forza dei consulenti finanziari: la relazione stretta con il cliente finale.

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