Tempo di lettura: 1min
10/27/2015
L'industria del risparmio gestito italiana archivia i primi tre trimestri del 2015 con un saldo positivo di oltre 120,2 miliardi di euro, grazie anche agli 8,7 miliardi registrati nel mese di settembre. Un mese che è stato dominato, contrariamente a quanto accaduto nel recente passato, dalle gestioni di portafoglio istituzionali che hanno messo a segno una raccolta netta i oltre 6 miliardi, grazie soprattutto ai 4 miliardi frutto di un'operazione firmata Generali.
Entrando nel dettaglio il nono mese dell'anno si chiude con un bilancio di 2,8 miliardi per le gestioni collettive, un risultato quasi dimezzato rispetto al mese precedente (4,3 miliardi ad agosto): gli unici fondi che resistono alla battuta d'arresto di settembre sono i fondi flessibili che registrano flussi pari a 3,3 miliardi di euro (3,7 ad agosto) e portano il loro bilancio da inizio anno a quota 44 miliardi.
Ma la frenata dei fondi aperti pesa sulle SGR estere associate ad Assogestioni che nel mese di settembre devono cedere il passo alle realtà nostrane che si aggiudicano i primi cinque posti in classifica. In particolare, dietro a Generali che grazie alle operazioni istituzionali raccoglie 5,1 miliardi di euro, si distinguono Intesa Sanpaolo, con 1,25 miliardi di flussi, e Pioneer Investments-Unicredit con 1,12 miliardi. Chiudono il quintetto di testa Poste Italiane, con 579 milioni, e Anima Holding, con 746 milioni.
Da segnalare, infine, il nuovo calo del patrimonio che tra agosto e settembre passa da 1.717 a 1.714 miliardi di euro.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie