Banca Euromobiliare punta a crescere ancora nel 2015 grazie all’ingresso di consulenti (ex-promotori) provenienti dal canale bancario, da cui arriva l’85% degli ingressi recenti, replicando così i risultati del 2014 anche per quanto riguarda la raccolta con un corretto mix tra lo sviluppo interno e l'attività di reclutamento. Nel 2014 il canale promozione finanziaria della banca, coordinato dal vice direttore generale Stefano Bisi (nella foto), ha superato i 6 miliardi di euro di AUM con una raccolta netta di circa 450 milioni di euro. La società, guidata dal direttore generale Giuseppe Rovani, ha chiuso l'anno con un patrimonio complessivo di 8,9 miliardi di euro.

"Stiamo confermando il trend di crescita anche nel primo trimestre del 2015. Lo sviluppo -  sottolinea Bisi -  è basato soprattutto sulla qualità, sia per quanto riguarda l’attività della rete di professionisti, sia in ambito reclutamento. Dal 2009 infatti abbiamo praticamente raddoppiato il portafoglio medio procapite dei professionisti della nostra rete, passando da 11 a 20 milioni di euro e posizionandoci così al secondo posto a livello nazionale". Parlando dei profili cui la banca è interessata a inserire, Bisi spiega che "il segmento bancari rimane il nostro principale punto di interesse in quanto offre opportunità eccezionali per intercettare il tipo di professionista che ricerchiamo, tra i 35 ed i 55 anni che abbia maturato la necessaria esperienza nella gestione di clientela privata e negli investimenti finanziari e che abbia compreso quanto all'interno di una struttura retail possa essere complicato in futuro offrire un servizio di consulenza accurato ed adeguato alle esigenze di personalizzazione della clientela". 

Conclude Bisi: “Puntiamo molto sulla consulenza finanziaria che riteniamo rappresenti, soprattutto per il futuro, il nuovo modello di assistenza alla clientela. Siamo convinti da tempo che sia necessario indirizzare cospicui investimenti al fine di migliorare i contenuti offerti attraverso il servizio di consulenza e così stiamo facendo, continuando a sviluppare il reparto advisory con un numero sempre maggiore di risorse dedicate, ma anche con nuovi strumenti a disposizione anche dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) che trasferiscono il valore aggiunto del servizio alla clientela finale. Ad oggi abbiamo oltre il 95% delle nostre masse gestite sotto advisory con un pricing medio che fornisce una chiara risposta rispetto a quanto la clientela apprezzi questo servizio a valore aggiunto”.