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Schroders analizza i paesi emergenti

2/6/2017

Secondo James Barrineau prospettive di crescita migliori renderebbero il rischio di credito una buona scommessa.


Secondo James Barrineau (nella foto), co-head of emerging markets debt relative di Schroders, nonostante uno scenario di riflazione nei paesi sviluppati sia negativo per i paesi emergenti, prospettive di crescita migliori renderebbero il rischio di credito una buona scommessa.

 

Lo scorso anno, ognuno dei sotto-segmenti del debito dei mercati emergenti – sovrano, corporate, in valuta locale – ha registrato una performance intorno al 9%. Nel 2017 ci sarà più divergenza a causa dell’incertezza legata alle politiche occidentali. Una crescita economica più forte accompagnata da stimoli fiscali negli Stati Uniti produrrebbe una sovraperformance del debito non-investment grade sia nel settore dei governativi sia corporate. In questo scenario, data l’elevata correlazione con i Treasury americani, il debito investment grade sottoperformerebbe. Poiché il mercato ha passato l’ultima parte del 2016 a scontare tale scenario, qualsiasi delusione scatenerebbe un rapido cambio di direzione, con il debito investment grade e le valute che potrebbero registrare buone performance.

 

In questo quadro generale, i fondamentali continuano a migliorare. Nel complesso, la crescita dei mercati emergenti potrebbe quasi doppiare quella dei mercati sviluppati, con economie chiave come Brasile, Russia e Argentina che continuano la lenta ripresa dopo profonde recessioni. Poichè nel corso del 2016 la maggior parte dei paesi ha ricostruito le riserve di valuta estera, i deficit esterni sono abbastanza modesti. In America latina, Argentina e Brasile dovrebbero godere di migliori prospettive sul fronte delle policy se nel 2017 continueranno le riforme a supporto della fiducia. In Russia, l’inflazione è in calo e la stabilità dei prezzi petroliferi sta aiutando sia le riserve di valuta estera sia i bilanci pubblici.

 

I paesi emergenti più problematici sono al momento Turchia e Messico, sebbene i prezzi degli attivi in entrambi i mercati abbiano già scontato scenari di deterioramento. Il Messico rimarrà ostaggio delle attese di una politica commerciale più rigida da parte degli Stati Uniti finchè non ci sarà maggiore chiarezza al riguardo. Un rallentamento della crescita potrebbe aumentare le probabilità di una vittoria del fronte di sinistra alle elezioni del 2018. I fattori politici giocano un ruolo chiave anche in Turchia, dove il presidente Erdogan continua a consolidare il proprio potere e a impedire alla banca centrale il perseguimento di politiche più ortodosse. Tuttavia, in entrambi i paesi, le prospettive di una vera crisi economica restano scarse.

 

In un contesto obbligazionario globale, i mercati emergenti rimangono quindi allettanti e i più elevati rendimenti attuali offrono una certa diversificazione rispetto al rischio di tassi di interesse in aumento. Anche nello scenario migliore per la crescita, inoltre, è altamente improbabile che le banche centrali dei mercati sviluppati interrompano le politiche accomodanti dell’ultimo quinquennio.

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