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T. Rowe Price: quale futuro per gli utili e i tassi?

3/1/2017

Scott Berg (nella foto), portfolio manager Global Growth Equity Strategy della società, resta ottimista nei confronti dei mercati azionari nel corso del 2017


Scott Berg (nella foto), portfolio manager Global Growth Equity Strategy della società, resta ottimista nei confronti dei mercati azionari nel corso del 2017. Tuttavia, nei mercati si avverte un clima di sovreccitazione riguardo alle politiche di Trump che, quando nel corso dell'anno le speranze si scontreranno con la realtà, potrebbe portare a un rallentamento della dinamica positiva mostrata dai settori più ciclici e dai titoli value. Nel medio termine il fattore determinante sarà verosimilmente la crescita degli utili, anche se è importante che migliorino a livello aggregato. La dinamica degli utili societari è infatti deludente da tempo. Il contesto in cui abbiamo vissuto per gran parte degli anni della ripresa dei mercati azionari a partire dal 2008 è stato caratterizzato da tassi d'interesse calanti e utili societari in crescita che hanno generato rendimenti azionari straordinari.

 

Tale regime è finito verso il 2014-2015, quando gli utili hanno smesso di crescere e l'allentamento quantitativo ha raggiunto i suoi limiti naturali. Questo mutato scenario e la naturale avversione del mercato nei confronti del cambiamento e dell'incertezza spiegano la volatilità che ha investito i mercati. Il cammino futuro è decisivo per lo scontro in atto tra le forze rialziste e quelle ribassiste.

 

Il mercato ha ora iniziato a muoversi verso uno scenario in cui i tassi d'interesse cominciano a essere innalzati deliberatamente sulla scia di un significativo miglioramento dell'economia globale e di un concomitante aumento della crescita dell'inflazione e degli utili. Questa svolta della fiducia è in parte il motivo per cui è stato molto difficile operare nel 2016, date le forti oscillazioni che lo hanno segnato.

 

L’opinione dell’asset manager è che il futuro ci stia con molta probabilità conducendo verso un ciclo di crescita sia per i tassi che per gli utili, ma a un ritmo molto più modesto e lento rispetto alla dinamica esibita dal mercato nel quarto trimestre del 2016. Tale contesto dovrebbe favorire le azioni e, in particolare, le società in grado di incrementare gli utili contando solo sulle proprie forze in un mondo di crescita modesta. Ciò comporterà, tuttavia, una strada più lunga e impervia, con molti ostacoli da superare.

 

In conclusione, l'azionario globale può ancora offrire rendimenti solidi nei prossimi 12-24 mesi. Le incertezze macroeconomiche continueranno a pesare su qualunque contesto, ma nel lungo termine i titoli azionari sono trainati dalle valutazioni, dalle modifiche della capacità di generazione di utili e dalla generazione di flussi di cassa, pilastri fondamentali che alla fine rimarranno saldi di fronte agli eventuali cambiamenti che interverranno nell'attuale ciclo azionario.

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