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Azionario europeo, quali società continueranno a performare

9/1/2017 | Davide Mosca

I gestori Tawhid Ali e Andrew Birse di Alliance Bernstein spiegano perché è necessario restare selettivi sull'equity del Vecchio continente e quali comparti preferire


"Per l'azionario europeo le prospettive sembrano delle più rosee, ma nella benevolenza di dati e sentiment, meglio non abbandonare la cautela." L'analisi di Tawhid Ali, gestore global and international value equities, e Andrew Birse, gestore european value equities di Alliance Bernstein, parte dalle buone performance del comparto e dalle prospettive di consolidamento della crescita da qui a fine anno, mettendo però in risalto come, nonostante la sparizione del rischio politico dalle preoccupazioni degli investitori, sia necessario rimanere selettivi poiché "la storia mostra come la performance dei mercati azionari sia scarsamente correlata all’economia locale, senza contare la presenza di qualche vento contrario alla crescita degli utili per le società europee, come il rafforzamento dell’euro per gli esportatori e i dati recenti secondo cui il potere di determinazione dei prezzi sarebbe in calo."

 

 

Secondo quali criteri è possibile dunque individuare le migliori opportunità di investimento? "Crediamo - affermano Ali e Birse - che adottare la mentalità di un imprenditore anziché quella di un investitore a breve termine possa aiutare ad identificare quelle società capaci di resistere a tali sfide, aziende la cui redditività è ancora sottostimata." Tre sono le tipologie di aziende individuate in questo senso dai gestori di Alliance Bernstein. La prima è costituita da quelle società impegnate a migliorare i propri margini, incrementando così il guadagno per gli azionisti, tra cui citano il produttore di componentistica per automobili francese Faurecia che ha effettuato una riduzione strutturale dei costi in Nord America e in Europa, liquidando tutte quelle poco efficienti. Da preferire, inoltre, le società con un vantaggio competitivo durevole, individuabili soprattutto nei settori di produzione specialistica e ingegneristica. Da preferire, infine, i settori con dinamiche positive in atto come telecomunicazioni e tecnologia. 

 

 

"È importante - concludono Tawhid Ali e Andrew Birse - ricordare che un quadro macroeconomico positivo non sempre si traduce in mercati azionari forti. Siamo del parere che gli investitori in azioni europee che puntano su società come quelle appena descritte abbiano una migliore opportunità di ottenere rendimenti consistenti e duraturi."

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