"Un mese fa ho scritto al presidente di Consob Giuseppe Vegas di accendere un faro su questa storia. Perché c'è qualcuno che dall'Italia o dall'estero continua a speculare con la conseguenze che a seguito di questi movimenti e di questa anomalia la nostra capitalizzazione di mercato è ferma a circa 2,6 miliardi ed ai livelli del 2015. I nostri multipli viaggiano intorno a 11 contro una medita di settore del 15/16". Con queste parole, Pietro Giuliani, presidente di Azimut Holding, rivela in un'intervista rilasciata oggi, martedì 25 luglio 2017, al Sole 24 Ore, la sua decisione di chiedere un intervento dell'autorità di vigilanza per verificare chi e perché "specula al ribasso" sul titolo della società.

 

"Il nostro titolo in 3 anni ha fatto circa -10% conto una media del settore di +50%" continua Giuliani. "E da un anno la differenza è aumentata nonostante il nostro utile netto dal 2015 al 2017 annualizzato (dati 1° trimestre), mostra una crescita del 18%, più alta di quella dei nostri competitor quotati. Chiuderemo il semestre con una raccolta di 3,4 miliardi, masse a 47,2 miliardi e l'utile normalizzato che si aspetta il mercato a circa 120 milioni, quasi il doppio rispetto ai 68 milioni di euro del 1° semestre 2016. Eppure da più di un anno ci siamo accorti che c'è qualcuno che specula al ribasso sul titolo Azimut". Da qui l'invito a Consob di "indagare" e di farlo presto chiosa Giuliani che conferma di non aver alcuna intenzione di mettere in vendita la sua Azimut. Anzi, al Sole 24 Ore, rivela di aver considerato l'opzione di acquisto di Pioneer e di essere pronto a svolgere un "ruolo aggregante".