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SGR: l'AIFMD avvantaggia i gestori di Irlanda e Lussemburgo

9/4/2014 | Massimo Morici

La risposta di Assogestioni alla consultazione congiunta di Bankitalia e Consob: "L'introduzione a livello nazionale delle limitazioni alle modalità di calcolo delle provvigioni rischia di creare una significativa disparità tra gestori domestici ed esteri collocati in Italia"


L’applicazione ai gestori di OICVM di talune regole previste per i FIA non pienamente sovrapponibili alle disposizioni di derivazione UCITS, le limitazioni alle modalità di calcolo delle provvigioni di incentivo e le limitazioni all’attività di investimento dei FIA per il retail potrebbero “risultare inefficienti per l’attività dei gestori italiani e così minare la ripresa dell’industria del risparmio gestito ormai in atto da diverso tempo”.

E' quanto scrive nella lettera di risposta di Assogestioni, che ha partecipato a una recente consultazione pubblica congiunta di Banca d’Italia e Consob relativa al Regolamento Congiunto, al Regolamento Intermediari, al Regolamento Emittenti e al Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio in merito al recepimento della direttiva europea AIFM, che disciplina l'industria dei fondi alternativi.
 
In particolare, in riferimento alle modalità di calcolo delle provvigioni di incentivo, l'associazione dei gestori ritiene che la materia dei costi a carico dei fondi debba essere disciplinata a livello comunitario, mediante la definizione di regole uniformi valide in tutti i paesi dell'Unione, così da evitare arbitraggi di tipo regolamentare. “L'introduzione a livello nazionale del divieto del calcolo della commissione di incentivo - prosegue la nota - sulla base del confronto dei benchmark azionari price index rispetto alle performance nette del fondo rischia di creare una significativa disparità da un punto di vista competitivo tra gestori di OICR domestici e gestori di OICR esteri (Lussemburgo e Irlanda) collocati in Italia. Per questi ultimi, infatti, non si riscontrano prescrizioni normative puntuali, né sulle modalità di calcolo delle commissioni di incentivo né, tanto meno, sulla versione dell'indice da utilizzare”. 
 
Sulle limitazioni all'attività d'investimento dei FIA aperti retail, l'Associazione fa presente che "le flessibilità introdotte per l'attività di investimento dei FIA aperti retail sono accompagnate da talune limitazioni che, di fatto, potrebbero risultare penalizzanti per l'industria". Per quanto riguarda le politiche di remunerazione, la funzione di gestione del rischio e la delega di funzioni dei gestori di UCITS, a cui sono state estese alcune previsioni della disciplina AIFMD, per Assogestioni “non risultano pienamente sovrapponibili, né alle vigenti disposizioni domestiche relative alla gestione collettiva del risparmio di derivazione UCITS né, tantomeno, alle corrispondenti materie attualmente disciplinate nella direttiva UCITS V”.

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