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Capitali all'estero: lo Stato incassa più di un miliardo

8/22/2016

Il gettito generato dalla voluntary disclosure ammonta a 1,032 miliardi nei primi sei mesi secondo i dati del Mef. Calano le entrate dalle imposte sugli investimenti di natura finanziaria


Superano il miliardo le entrate nel primo semestre 2016 dalla collaborazione volontaria, la cosiddetta "voluntary disclosure". Nei primi sei mesi dell’anno, come si legge dal Rapporto sulle entrate del Mef, ammontano complessivamente a 1.032 milioni di euro. Lo scorso 9 dicembre sempre il Mef ha stimato un gettito totale di circa 3,8 miliardi di euro grazie alla procedura di collaborazione volontaria per l’emersione di oltre 59 miliardi e 500 milioni di euro detenuti all'estero per le quali è stata chiesta la regolarizzazione.

Le cifre sono emerse con l'operazione, avviata con la legge n. 186/2014, che si è chiusa il 30 novembre 2015 e che ha visto oltre 129.000 domande inviate. Il Governo conta di presentare entro la fine dell’estate la “voluntary bis” che permetterà di incassare altri 2 miliardi di euro e che dovrebbe prevedere la riproposizione di una soglia a forfait ma con adempimenti più semplici e un’aliquota fiscale fissa. 

Tornando alle entrate nei primi sei mesi dell'anno, risultano negative le variazioni di gettito sia delle ritenute sugli interessi ed altri redditi da capitali sia delle imposte sostitutive sui redditi da capitale e sulle plusvalenze, rispettivamente –1.265 milioni di euro (–20,2%) e –809 milioni di euro (–50,5%). Le variazioni negative riscontrate nei primi mesi del 2016 sulle imposte che in generale gravano sugli investimenti di natura finanziaria, si legge nel documento del Mef, "sono dovute alle riduzioni generalizzate dei rendimenti degli investimenti di na tura finanziaria". Anche l’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione sconta nel 2016 l’effetto della notevole riduzione nei rendimenti dei prodotti finanziari oggetto di investimento delle quote del fondo, registrando una riduzione di gettito pari a –430 milioni di euro (–38,9%).

Quanto al gettito dell’imposta di bollo, il Mef spiega che la flessione registrata nel mese di aprile (-1.834 milioni di euro) nella componente dell’imposta assolta in modalità virtuale è "dovuta alla possibilità di scomputare l’acconto versato l’anno precedente dall’acconto da versare nell’anno corrente nel mese di aprile". Questa nuova modalità di scomputo ha inciso sul profilo mensile dei versamenti dell’imposta registrando minori versamenti in acconto nel mese di aprile, che verranno compensati con i versamenti successivi in corso d’anno.

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