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MiFID II: un freno per l’architettura aperta

5/19/2017

I grandi gruppi bancari stanno restringendo l'accesso ai prodotti di case terze. L'unica via per conquistare l'Italia per gli asset manager stranieri è...


Più che aprire il mercato ai fee only e all’architettura aperta, in nome della trasparenza su costi e conflitto di interessi, la MiFID II in Italia riporterà il mercato del risparmio gestito al passato. A dirlo è la società di consulenza Cerulli Associates secondo cui la nuova direttiva, che entrerà in vigore nel 2018, spingerà molti intermediari a fare consulenza su un ristretto numero di fondi. Sarà questo il modello vincente in Italia, un modello quindi del passato, quando le banche e le reti si limitavano a distribuire i prodotti di casa.

Cerulli ha condotto un sondaggio tra gli operatori dell’industria. Risultato? Il consensus tra gli operatori è quello di un inesorabile declino del modello di distribuzione ad architettura aperta, che si è diffuso negli scorsi anni, anche se non è stato adottato da tutti gli operatori, e che permette di accedere a un'ampia gamma di prodotti al di là dei prodotti "in house". A partire dal prossimo anno, secondo Cerulli, l'open architecture verrà sempre meno utilizzata dai distributori a seguito delle regole più stringenti richieste dalla MiFID II su product governance, profilatura del cliente, incentivi e costi. "Ci aspettiamo che una forma più ristretta di archiettura distributiva andrà a sostituire i modelli ad architettura aperta e, quindi, i distributori si ritroveranno a lavorare con un numero inferiore di asset manager. Non ci sarà un crollo nei volumi per gli asset manager, ma la competizione sarà più sentita anche perché i punti di accesso al mercato saranno sempre meno” spiega Barbara Wall, direttore generale di Cerulli.

Per l’esperta, in particolare, i mercati più difficili da conquistare saranno quelli del Sud Europa, come l’Italia, dominati da grandi gruppi bancari, che stanno reagendo alla MiFID II restringendo l’accesso ai prodotti che non sono di casa. Per gli asset manager che non possono contare su una propria rete di distribuzione in questi paesi, conclude Cerulli, l’unica via per accedere o mantenere le proprie quote di mercato sarà quella di puntare su wrapper (involucro che può assumere la forma di fondi di fondi o unit) e mandati di gestione.


Per la verità, questo trend in Italia è già iniziato da alcuni anni: i prodotti più venduti dalle principali reti di CF sono proprio le unit linked, i fondi di fondi e le Gpf "multibrand", che investono in fondi di case terze (basta dare un'occhiata alle statistiche di Assoreti). La fine dell'architettura aperta, tuttavia, non riguarda tutti i segmenti della clientela, ma solo quelli più bassi (mass market e lower affluent): i clienti HNWI, cui sono destinati i servizi di consulenza più evoluti (e remunerativi per gli intermediari), continueranno ad avere accesso direttamente alle migliori case di investimento.

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