Tempo di lettura: 2min

MiFID II e costi: l'industria è (quasi) pronta alla full disclosure

10/13/2017

A EFPA Meeting 2017 il professor Carluccio lancia una provocazione: "Le reti e le banche ostentano un'apparente tranquillità"


"La reti di consulenti e le banche ostentano grande tranquillità", come se il problema della MiFID 2 "non esistesse". "Al tempo stesso, però, prevedono una riduzione dei margini e mettono in guardia le società prodotto sul fatto che i prodotti attivi e, in quanto tali, più costosi, debbano necessariamente performare più della media di categoria". La provocazione è del professor Enrico Maria Carluccio, consigliere di EFPA Italia e presidente del comitato scientifico della fondazione, che è intervenuto all'EFPA Meeting 2017 in occasionedi una tavola rotonda con Assoreti, Assogestioni e Ocf sull'impatto della MiFID 2 sull'industria del risparmio gestito.

Carluccio si è chiesto se l'industria sia pronta alla "full disclosure" dei costi dei portafogli in consulenza alla clientela (in percentuale e in valore assoluto), che dovrà essere fatta almeno una volta all'anno. "Molto probabilmente non si tratta del problema più impellente ma forse varrebbe la pena avviare già da ora un processo di rivisitazione della composizione dei portafogli per evitare che la soluzione dell'ultimo minuto consista nel ricorso ad arbitraggi normativi" ha aggiunto il professore. Decisamente meno pessimista è Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, secondo cui "non ci sarà una debacle anche perché molte cose che prevede la MiFID 2 sono già incorporate nel modello distributivo delle reti".

"I consulenti finanziari - ha aggiunto Tofanelli - sapranno resistere ai cambiamenti, come quelle specie di animali che difficilmente si estinguono, mentre le reti si adegueranno e saranno in grado di far emergere il valore di chi fa servizio". Parlando della product governance, Carla Rabitti Bedogni, presidente di Ocf, ha detto che "sarà un'occasione per migliorare il dialogo e il flusso di informazioni tra produttori e distributori", anche perché le case di investimento devono già "immaginare la tipologia di cliente nella fase di costruzione di un prodotto". In ultimo, Tommaso Corcos, presidente di Assogestioni, ha ricordato che una "regolamentazione troppo rigida, come nel Regno Unito e in Olanda, ha spinto fuori dal mondo della consulenza troppi piccoli investitori, abbandonati al fai da te", ma ciò non dovrebbe ripetersi nel nostro paese con l'introduzione della MiFID II.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?