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Benamou (Axiom): “Ora il credito può ripartire”

1/28/2015 | pieremilio.gadda

Le pressioni competitive su operatori inefficienti saranno stimolo positivo nel medio termine. Vale per Cajas, Landesbank e Popolari


Su un punto governi e regolatori europei sono perfettamente d'accordo: nel 2015 le banche dovranno ricominciare a erogare credito. Nella zona euro finanziano circa il 70% dell'economia reale. Hanno un ruolo centrale nel meccanismo di trasmissione della politica monetaria. La crescita non può decollare senza il loro aiuto. Vale la pena ricordare che dall'inizio della crisi il volume di prestiti erogati in Europa dalle banche si è contratto di quasi mille miliardi di euro: ristrutturazioni, accantonamenti e requisiti di capitale più stringenti imposti dai regolatori hanno segnato gli anni della crisi, favorendo una ristrutturazione del settore.

 

“La buona notizia”, spiega David Benamou (nella foto), ceo di Axiom, boutique francese specializzata sul settore bancario, “è che per una volta governi, azionisti e banchieri sono allineati nel perseguire un obiettivo comune”. Con un tier 1 capital ratio medio del 12% e ampia liquidità (ringraziando Draghi, le sue Tltro e il Quantitative Easing appena lanciato) le banche sono di nuovo in grado di giocare il loro ruolo di prestatori all'economia. “Molte banche hanno un eccesso di capitale che può essere incamerato da tre soggetti”, esemplifica il ceo: “gli azionisti, tramite riacquisti di azioni proprie o dividendi molto elevati; i regolatori, mediante nuovi requisiti di capitale o multe, o l'economia reale, tramite nuovi prestiti. Diversamente dagli Stati Uniti, però, in Europa i programmi di share buyback non sono comunemente accettati dai regolatori. E gli azionisti probabilmente hanno capito che il loro denaro oggi è investito in modo più sicuro quanto fluisce all'economia reale”.

 

Anche i regolatori sembrano intenzionati ad alimentare un nuovo impulso creditizio. Da gennaio è entrata in vigore una misura correttiva, l'articolo 501 del Capital Requirement Regulation (CRR, la normativa che è destinata ad implementare gli accordi di Basilea III nell'Unione Europea), che introduce sgravi regolamentari di circa il 25% sui finanziamenti alle piccole e medie imprese, creando un incentivo a erogare credito. Questo dovrebbe rendersi evidente nel corso del 2015. “Ma perché i bilanci delle banche tornino a funzionare, non basta l'offerta di credito. Deve tornare la domanda”, ricorda Benamou: alcuni Paesi, come Irlanda, Spagna e Regno Unito, sono in forma migliore rispetto ad altri da questo punto di vista. Ma in termini generali, dopo anni di austerità, l'Europa sembra finalmente beneficiare di una maggiore libertà d'azione.

 

Un ulteriore fattore potrebbe essere determinante. L'evoluzione normativa e l'esercizio degli stress test hanno messo sotto pressione molti operatori inefficienti che in passato hanno spesso praticato prezzi non competitivi. “La scomparsa virtuale delle Cajas è stata un'ottima notizia per il settore bancario spagnolo - chiosa il ceo di Axiom -. Ci aspettiamo che le difficoltà attuali delle Landesbank tedesche, delle Mutual bank austriache o delle Popolari italiane, possa rappresentate uno stimolo positivo, nel medio termine”.

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