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Cohen (iShares): “Con gli Etf, i mercati funzionano meglio”

4/1/2015 | pieremilio.gadda

L'uso degli strumenti a replica passiva è destinato a crescere sotto la spinta della regolamentazione e del quantitative easing targato Bce


"La crescita della consulenza a parcella, a scapito dei modelli basati sulle retrocessioni, rappresenta una delle tendenze decisive dei prossimi due o tre anni per le private bank europee". Secondo Stephen Cohen, chief investment strategist fixed income di iShares International (nella foto), l'evoluzione sul fronte regolamentare soffia inesorabilmente in quella direzione, sebbene con sfumature differenti (dalla Rdr inglese alla Mifid II) e sarà una delle principali spinte propulsive per lo sviluppo dell'industria degli etf: nell'ambito di un servizio fee- based, spiega, gli exchange traded fund si prestano ad essere utilizzati per la costruzione di portafogli modello efficienti e soluzioni di asset allocation dinamica.

 

Il crollo dei rendimenti, del resto, enfatizza l'importanza di strumenti a basso costo, soprattutto in relazione a portafogli orientati al reddito, apprezzati tipicamente da clienti in età avanzata. Un'altra spinta rilevante alla crescita dei fondi a replica passiva proviene, secondo Cohen dal quantitative easing della Banca centrale europea: "La contrazione dei rendimenti nell'universo obbligazionario governativo e tra i titoli di qualità più elevata, incoraggia gli investitori a muoversi verso altre classi di attivo, in genere più rischiose: azioni, bond speculativi, debito emergente. Con gli etf si può ottenere l'esposizione a tutti questi mercati, facilmente, in tempi rapidi e con un'ampia diversificazione. Non a caso gli etf sono molto utilizzati nella fase iniziale di una rotazione dei portafogli, quando l'investitore ridefinisce le scelte di asset allocation".

 

Cohen contesta l'idea che ci sia una contrapposizione ontologica tra gestione attiva e replica passiva di un indice: semmai, dice, il punto è comprendere come mescolare in modo efficace strumenti differenti. Chiedendosi sempre, però, come funzionano, cosa offrono e quanto si sta pagando per averli. A quanti accusano gli etf di aver contribuito ad alimentare la volatilità sui mercati, rendendo più violenti gli strappi al rialzo o al ribasso replica così: "gli Etf hanno ancora una peso modesto nell'industria del gestito, in termini di volumi. In un certo senso, però, favoriscono il funzionamento dei mercati: ovviamente non creano liquidità. Ma in un mondo in cui le banche d'investimento hanno in larga parte perso il ruolo di cuscinetto nell'incontro tra compratori e venditori, gli etf offrono un'alternativa alla compravendita di singoli titoli sul mercato secondario, trasferendo il rischio di liquidità a un livello superiore".

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