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Banker, ecco chi insidia il vostro primato nel segmento private

7/22/2015 | pieremilio.gadda

Secondo l'indagine annuale di Magstat, nel 2014 le reti hanno ottenuto il maggior incremento di masse gestite nel segmento dei grandi patrimoni


Le reti di promozione finanziaria continuano a farsi largo nel segmento private. Secondo l'indagine “Il Private Banking in Italia” realizzata da Magstat e giunta alla dodicesima edizione, in termini assoluti le reti hanno ottenuto il maggior incremento in valore assoluto sulle masse gestite nel segmento dei grandi patrimoni, passando dai 78 miliardi del dicembre 2013 ai 111,3 miliardi dell'anno successivo (+33,3 miliardi). In crescita anche le banche commerciali italiane, passate da 359,5 a 381,4 miliardi di euro (+21,9 miliardi di euro), seguite dai family office (+8,1 miliardi), banche d'affari straniere (3,7 miliardi), banche italiane specializzate (3,3 miliardi), Sgr, Sim e boutique finanziarie (2,7 miliardi). Complessivamente, il patrimonio detenuto da chi opera nel private è passato da 678,3 miliardi di fine 2013 a 751,3 miliardi di fine 2014 con un aumento di 73 miliardi di euro in un anno (+10,8%).

 

Secondo Magstat i primi tre gruppi (Gruppo Intesa SanPaolo, Unicredit Group e Gruppo Ubi Banca) controllano da soli il 35,6% delle masse, con 267,2 miliardi di euro. Se si includono anche Banco Popolare e Bnp Paribas si raggiunge una quota del 43,2%, mentre il blocco dei 10 maggiori gruppi sfiora il 60% del patrimonio riferibile al segmento private, con 434,5 miliardi (in questo caso entrano nella top ten il Gruppo Deutsche Bank, Monte dei Paschi, Gruppo Credem, Ubs Italia e Gruppo Veneto Banca).

 

Nella classifica per singoli istituti, Unicredit Private Banking si aggiudica il primo posto nel 2014, con 91,3 miliardi, seguita da Intesa SanPaolo Private Banking, 83,5 miliardi e Banca Fideuram, 42,1 miliardi. Tenendo conto della recente aggregazione delle strutture private a livello di gruppo, la nuova Fideuram Intesa Sanpaolo private banking risulta il primo operatore. Stimando che il mercato italiano del private banking valga complessivamente 990 miliardi, la quota non ancora raggiunta dai servizi di private banking è pari al 24,1% (239 miliardi di euro). Era il 26,3% a fine 2013.

 

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