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Ecco cosa succede se lo yuan diventa valuta di riserva

11/25/2015 | a cura di Nordea

L’FMI punta ad includere la divisa cinese tra i Diritti speciali di prelievo


Il prossimo 30 novembre, il Board del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe convalidare la decisione di includere il Renminbi (Cny) all’interno del paniere di valute di riserva. Si tratta di una decisione storica che sancisce l’ingresso ufficiale della Cina tra i «grandi» del mondo.  

 

Ma quale sarà l'impatto di questa iniziativa? Nel breve termine, le implicazioni di un inserimento del Cny nell’SDR, (Special Drawing Rights, ovvero Diritti speciali di prelievo, una componente delle riserve ufficiali gestite dalle banche centrali dei Paesi membri del Fmi) sono limitate. La liquidità del Cny potrebbe migliorare se le banche centrali iniziassero ad accumulare Cny, ma non vi è alcun acquisto automatico a seguito dell’inclusione del Renminbi nel paniere. Nel medio-lungo termine, invece, le conseguenze saranno significative. Con la crescente importanza della Cina nel commercio mondiale, le banche centrali di tutto il mondo dovrebbero gradualmente aumentare la quota di Cny nelle proprie riserve valutarie.

 

Vale la pena ricordare che il 93% delle riserve delle Banche Centrali (11.5 milioni di miliardi di dollari) sono assegnate alle quattro valute che ad oggi compongono il paniere: Usd, Jpy, Eur e Gbp. Ottenere lo status di valuta di riserva dovrebbe aiutare la Cina a diventare gradualmente un «safe haven» nella regione e ad avere accesso a più bassi costi di indebitamento sui mercati finanziari internazionali. Un ulteriore punto da sottolineare è che l’inclusione nell’SDR potrebbe mitigare futuri deflussi di capitale in caso di shock esterni, risolvendo parzialmente uno dei maggiori problemi oggi legati agli investimenti sui mercati emergenti. 

 

Quali opportunità si aprono per gli investitori internazionali? E’ evidente che investire in titoli emessi in Cnh (lo yuan off-shore, scambiato a Hong Kong: il Cny non è ancora liberamente accessibile agli investitori esteri) potrebbe essere strategicamente interessante sfruttando il potenziale di accrescimento della valuta. Esistono sul mercato una serie di soluzioni di investimento per beneficiare dell’apprezzamento nel lungo termine del Renminbi sia in ambito azionario che obbligazionario. Molti investitori, in questa fase, prediligono strumenti a reddito fisso per restare protetti dalla volatilità a cui abbiamo assistito sui mercati azionari; una strategia che ha offerto risultati abbastanza positivi anche durante i mesi caldi, quando l’Indice di Shanghai ha perso anche il 40%. Gli investimenti obbligazioni, del resto, risultano più prudenti e non solo offrono esposizione valutaria al Cnh, ma beneficiano anche di tassi di rendimento estremamente elevati. A titolo esemplificativo, il portafoglio Nordea 1 – RMB High Yield Bond Fund, che investe principalmente in titoli corporate di società asiatiche emessi in Usd e convertiti in Cnh, offre un rendimento a scadenza pari a circa l’8,7% in Cnh. 

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