Tempo di lettura: 2min

Sull'area euro, lo spettro di un ciclo vizioso

3/4/2016 | Stefania Pescarmona

Credit Suisse mette in guardia e punta il dito sullo stress finanziario. “Serve urgentemente un'azione convincente della Bce”. E gli occhi vanno al 10 marzo


La sopravvivenza dell'euro nei prossimi anni è fortemente legata alle prospettive di crescita. Se il recupero sarà importante, allora i maggiori rischi per la sostenibilità dell'euro dovrebbero diminuire. Ma se l'economia scivolasse in recessione, i rischi potrebbero rapidamente concretizzarsi. Parola di Credit Suisse, che all'interno di un report si è soffermata sul recente deterioramento degli indicatori ciclici e sull'intensificarsi dello stress finanziario. “Pensiamo che l'indebolimento degli indicatori congiunturali sia in gran parte dovuto a fattori esterni - spiegano gli esperti – Tuttavia, il rischio è che questo shock esogeno retroagisca sulle condizioni interne attraverso più bassi programmi di assunzioni aziendali e inferiori piani di investimento”. Fattori che rappresentano una preoccupazione immediata.

 

Le poste in gioco, nella riunione del 10 marzo della Bce, sono elevate. Credit Suisse resta dell'opinione che la Bce aumenterà il quantitative easing, piuttosto che fornire grandi tagli sul tasso di deposito. “Rimaniamo dell'idea di un taglio di 10bp sui tassi di deposito, ma – cosa più importante - prevediamo un'estensione del QE (di ulteriori 20 miliardi di euro al mese) e un ulteriore allentamento del credito”, commenta l'istituto elvetico, che ritiene che l'obiettivo più urgente della Bce non riguardi l'euro più basso, ma i più elevati prezzi degli asset finanziari, in particolare quelli relativi alle banche.

 

Il feedback tra l'economia della zona euro e il suo sistema finanziario è critico. L'anno appena trascorso ha visto emergere un circolo virtuoso tra le condizioni dei prestiti bancari e la più forte domanda interna. “Il fatto è che ora, lo stress finanziario potrebbe trasformare quel ciclo da virtuoso a vizioso”, mette in guardia Credit Suisse.

 

Focalizzandoci sui rischi dei tassi di interesse negativi, a livello top-down, c'è ancora un piccolo segno di un peggioramento degli utili da interessi netti delle banche. Il problema più grande può essere dato dal valore di libro dei prestiti stessi. I non-performing loans sono correlati con la performance economica e sembrano destinati a migliorare, ma una flessione potrebbe portare alla situazione opposta. “I rischi sono che l'area dell'euro si sposti da un ciclo virtuoso a uno vizioso – ribadiscono gli esperti, che poi concludono dicendo: “A nostro avviso, questo rende urgente la necessità di un'azione convincente della Bce il mese prossimo”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?