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Quarta rivoluzione industriale, ecco le economie vincenti

3/7/2016 | Stefania Pescarmona

Secondo Ubs, la chiave del successo è data dalla flessibilità. In pole position, Svizzera, Singapore e Olanda. Italia solo 33esima


La flessibilità sarà la chiave del successo della quarta rivoluzione industriale. Parola di Paul Donovan, economista di Ubs, che all'interno di un report sui Paesi vincenti dei prossimi 20 anni, spiega che un'economia di successo deve soddisfare quattro criteri fondamentali: “Deve avere un mercato del lavoro flessibile, possedere delle skills elevate e flessibili, una infrastruttura flessibile e, infine, un robusto sistema giuridico. A livello aziendale, poi – prosegue Donovan - il successo potrebbe includere anche la forza del brand”.

 

Sulla base di questi elementi, Svizzera, Singapore e Olanda risultano essere i tre Paesi meglio posizionati per affrontare la IV rivoluzione, seguiti da Finlandia, Usa e Regno Unito. All'interno di un più ampio White Paper, la banca svizzera ha, infatti, raccolto il tema lanciato quest'anno dal World Economic Forum e ha esplorato gli impatti socio-economici di iper-connettività, intelligenza artificiale e automazione, elaborando poi una classifica con le economie vincenti dei prossimi anni. Quello che è emerso dalla graduatoria è che “senza ulteriori cambiamenti di politica abbastanza profondi, questo processo rischia di favorire le economie sviluppate rispetto ai mercati emergenti”, prosegue l'economista di Ubs. Se restiamo, infatti, nelle prime 15 posizioni, al settimo posto troviamo Hong Kong, seguito da Norvegia, Danimarca e Nuova Zelanda. In 11esima posizione c'è la Svezia, in 12esima il Giappone, mentre nei tre posti seguenti si collocano la Germania, l'Irlanda e il Canada. In coda, invece, dal numero 40 in poi troviamo Colombia, India, Messico, Brasile, Perù, Argentina e Venezuela. Quanto all'Italia, il nostro Paese si trova, infine, al 33esimo posto, inserito tra la Tailandia (32) e l'Ungheria (34).

 

Nei prossimi anni avverrà un profondo cambiamento per l'economia mondiale. Il World Economic Forum ha coniato il termine "quarta rivoluzione industriale" per descrivere i cambiamenti collettivi che stanno accadendo e accadranno all'economia globale nel corso dei prossimi vent'anni. E tra queste modifiche si devono inserire la crescita della robotica, dell'intelligenza artificiale e dell'economia virtuale. “I prossimi venti anni coinvolgono molti cambiamenti, e il cambiamento economico è generalmente doloroso”, mette in guardia Donovan, che però rassicura sul fatto che “non saremo tutti sostituiti dai robot”.

 

La prima risposta al cambiamento strutturale si traduce quasi sempre in un timore per la sicurezza del lavoro. L'idea che stiamo per essere tutti sostituiti dai robot è così comune oggi che rimanda indietro la memoria agli anni '70, quando c'era la convinzione che saremmo stati tutti rimpiazzati dai computer. “Naturalmente, alcuni posti di lavoro andranno persi; nello stesso tempo, però, l'introduzione della tecnologia farà emergere nuovi posti di lavoro”, prosegue l'economista di Ubs. Per esempio, l'idea di diventare uno sviluppatore di app non sarebbe stata concepibile vent'anni fa, mentre la tecnologia ha creato questo ruolo che non esisteva in passato. E questo perché “lungi dall'essere distruttiva nel lungo termine, la tecnologia è generalmente considerata uno dei principali driver di più elevati standard di vita ”, conclude l'economista.

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