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Voluntary, sono in arrivo i grandi patrimoni

12/1/2015 | pieremilio.gadda

Ne è convinto Fanti, responsabile area private banking di MPS che entro il 2017 punta a 100 nuovi professionisti


La fase uno della voluntary disclosure ha prodotto 70 mila istanze di adesione. 30 miliardi di euro sono rientrati. Un risultato insoddisfacente, a detta di molti osservatori, sebbene giustificato dai ritardi con cui il legislatore ha chiarito alcuni aspetti cruciali della normativa. La proroga dei termini fino al 30 novembre (più altri trenta giorni per le eventuali integrazioni e il completamento dei dossier) era necessaria. E dovrebbe favorire un’accelerazione nell’avvio di nuove procedure. Soprattutto da parte di chi è rimasto a lungo alla finestra in attesa di un quadro completo e definitivo.

 

“Nelle ultime settimane registriamo senza dubbio una maggiore vivacità sul tema voluntary”, osserva Francesco Fanti, responsabile area private banking di Banca Mps. Se fino a settembre, la maggior parte delle adesioni ha riguardato patrimoni inferiori ai due milioni di euro, per i quali è previsto un regime opzionale di calcolo delle imposte a forfait, la fase due potrebbe vedere protagonisti i capitali più imponenti e le situazioni complesse, che richiedono tempi più lunghi per la ricostruzione documentale. “Le grandi banche svizzere hanno dato la precedenza alle richieste di clienti intenzionati ad optare per il rimpatrio giuridico. Non a caso, nella fase iniziale abbiamo lavorato molto con la Fiduciaria del Gruppo. Ultimamente, invece, abbiamo a che fare soprattutto con operazioni di rimpatrio fisico”. Dopo una serie di eventi organizzati in alcune delle principali città italiane, a partire da settembre il private banking di Mps ha avviato un nuovo ciclo d’incontri formativi in collaborazione con lo Sda Bocconi. Gli ultimi tre appuntamenti si terranno a Genova il 10 novembre, a Torino l’11 e a Verona il 12, con la partecipazione di docenti della Business school della Bocconi, professionisti e dirigenti della banca. 

 

Nel frattempo, prosegue il piano di reclutamento avviato da Banca MPS nella divisione private: “L’obiettivo che ci siamo posti è di realizzare almeno 100 nuovi ingressi entro il 2017. Fino ad oggi, abbiamo accolto 30 banker, nel 2016 contiamo di mettere a segno altre 40 assunzioni, in modo da portare a termine il programma stabilito per la fine dell’anno successivo”, ricorda Fanti. Il responsabile dell’area private annuncia inoltre nuovi investimenti sul fronte tecnologico. “A partire da gennaio, tutti i nostri banker avranno a disposizione un dispositivo ad hoc per gestire in mobilità l’intera offerta commerciale e la contrattualistica. L’ufficio del banker si trasferisce così presso l’azienda o il domicilio del cliente”. Già oggi, racconta Fanti, il 15% delle operazioni di compravendita di fondi comuni avviene tramite gli strumenti di web-collaboration. “Stiamo guardando con interesse anche al tema dei robo for advisor, per capire se e in che modo funzionalità di questo tipo possano supportare i nostri consulenti”.

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