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Trabattoni: "Navigate a vista: opportunità nel lusso e tra i finanziari (selettivamente)"

9/14/2016 | Massimo Trabattoni

Per il responsabile azionario Italia di Kairos, il quadro si complica: tra le vicende di Monte dei Paschi, il referendum costituzionale e le incertezze sulla Fed


Ci siamo lasciati ai primi di agosto con un progetto di risanamento approvato dal Cda di Monte dei Paschi per rimettere in sesto la banca. Ci ritroviamo a settembre con le dimissioni di Fabrizio Viola dal ruolo di amministratore delegato. Viola ha fatto quello che poteva. Forse il passaggio di testimone ai vertici della banca è stato interpretato come un utile segnale di cambiamento da presentare agli investitori istituzionali per rendere più netta la discontinuità.

 

Quello a cui il mercato guarda con preoccupazione è però soprattutto la dimensione dell'aumento di capitale: 5 miliardi di euro per una società che capitalizza 670 milioni sono difficili da digerire. Non a caso, si parla anche di una possibile conversione volontaria di bond subordinati da parte degli istituzionali, per alleggerire il carico. D'altra parte, il contesto generale non è dei più favorevoli, con l'aumento di capitale di Unicredit a tenere banco e l'avvicinarsi del Referendum Costituzionale, che rappresenta un fattore di rischio da non sottovalutare.

 

Una bocciatura di quella che lo stesso Premier Matteo Renzi ha presentato come "la madre di tutte le riforme" sarebbe percepita inevitabilmente come un passo indietro nel sentiero di rinnovamento auspicato dai mercati. A prescindere dal merito del quesito referendario. Se guardiamo ai flussi degli investitori internazionali verso il nostro Paese, del resto, s'intravede già un'erosione del sentimento di fiducia che ha accompagnato l'azione di governo nel corso degli ultimi due anni. La vittoria dei no aggraverebbe il quadro. Non dobbiamo farci illusioni: l'Italia non è attrezzata per fare i conti con il moderno sistema economico globale. Occorre tornare ad essere convincenti e credibili sul piano delle riforme strutturali.

 

Intanto, nei prossimi giorni, l'attenzione di molti investitori sarà focalizzata sulle decisioni della Federal Reserve. Di recente, il mercato si è riequilibrato marginalmente a favore dei finanziari a scapito delle utility, in controtendenza con quanto osservato per buona parte dei mesi passati. Bisogna arrivare prima o poi a un rialzo dei tassi ma farlo sotto la minaccia dei mercati non è facile, con il rischio di innescare una correzione. In questo quadro, l'Italia rimane in balia di quanto succede sui listini internazionali. Se le Borse mondiali salgono del 10%, Piazza Affari ne guadagna otto; se al contrario perdono dieci punti, Milano fa meno 15%. Sullo sfondo rimangono i problemi irrisolti dell'Europa, depotenziata dalla conflittualità persistente nei rapporti tra i singoli Stati e incapace di esprimere una voce e un orientamento unitari.

 

Agli investitori, per le prossime settimane, consiglio una navigazione a vista: bisogna essere pronti a cogliere eventuali opportunità. Da tenere d'occhio, selettivamente, alcuni nomi del lusso e, nel comparto finanziario, le storie che potrebbero trarre beneficio dal processo di smaltimento dei crediti deteriorati avviato dal sistema bancario nel suo complesso.

(*) Responsabile azionario Italia di Kairos

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