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Mediobanca guarda lungo e punta sul weath management

11/18/2016 | Redazione Advisor

E lo fa rilevando il 50% mancante di Banca Esperia, che ora dovrà essere integrata con Cairn Capital e Barclays. Ulteriori acquisizioni in vista


Banca Esperia diventa al 100% di Mediobanca, all'interno di un nuovo piano strategico 2016-2019 che, accanto alle altre attività, dà particolare spazio alla gestione dei patrimoni. L'istituto guidato da Alberto Nagel ha infatti rilevato, per 141 milioni, il 50% mancante di Banca Esperia, che deteneva pariteticamente con Banca Mediolanum.

La parnership con Mediolanum era nata nel 2001, ma da alcuni anni l'istituto guidato da Massimo Doris aveva avviato in casa la sua divisione private, dedicata alla clientela di fascia alta. Al vertice di Banca Esperia, che vanta 17 miliardi di masse e 80 banker, resta Andrea Cingoli, ad dal 2009.

Il piano 2016/19 vede il definitivo riposizionamento strategico di Mediobanca su attività bancarie specialistiche a elevata redditività. Tra le varie cose, l'istituto godrà della defintiva trasformazione in gruppo bancario altamente diversificato: a fine piano, il contributo al risultato operativo della divisione principal investing (relativa alle partecipazioni) si dimezzerà dall'attuale 37% al 20%, mentre l’area consumer e l’attività corporate e investment banking risulteranno sostanzialmente paritetiche (33% la prima e 32% la seconda, rispettivamente dal 36% e dal 20% di oggi) e, infine, il contributo del wealth management raddoppierà dal 7 al 15%.

Lo scopo è di ottenere a fine piano «una banca più forte, solida e meno rischiosa», ha commentato Nagel. Lo sviluppo prioritario della divisione weath management, che porterà a un cospicuo aumento della redditività (ritorno del capitale allocato -Roac - dall’8% al 20%), consisterà: nell'integrare e sviluppare le società recentemente acquisite, ovvero Cairn Capital, Barclays e da ultima Banca Esperia, conseguendo importanti sinergie di ricavo e costo; nel servire la maggiore base di clientela “affluent-premier” (che CheBanca! ha dopo l’acquisizione di Barclays) con una rete distributiva proprietaria e di nuova costruzione (rete di promotori finanziari), supportata da un’offerta di prodotti trasparente e da un’infrastruttura tecnologica all’avanguardia; nel creare e sviluppare la fabbrica prodotto “Mediobanca Asset Management” a partire dall’integrazione e sviluppo delle capacità già presenti in Banca Esperia, CMB e Cairn Capital; e infine nell'accelerare il processo di crescita con ulteriori acquisizioni. Mossa, quest'ultima, che trova conferma nel contesto attuale, dal momento che le esigenze di ristrutturazione stanno portando molti operatori esteri ad abbandonare il campo del private banking in Italia.

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