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JP Morgan PB, azioni Usa in pole nel 2017

12/23/2016 | Redazione Advisor

Dall'ultimo sondaggio sulle prospettive del prossimo anno emerge anche un incremento di ottimismo nei confronti dei mercati emergenti e un maggior appetito per strategie alternative


Investitori europei sempre più ottimisti circa i rendimenti del mercato azionario nel 2017 e meno preoccupati per gli eventi geopolitici, nonostante un anno di shock politici. Questo quanto emerge dal sondaggio di Jp Morgan Private Bank sulle prospettive del 2017, che evidenzia anche un incremento di ottimismo nei confronti dei mercati emergenti e delle azioni pubbliche e un aumento di appetito per strategie alternative.

In contrasto con la precedente indagine Private Client pubblicata lo scorso maggio, gli investitori europei sono diventati più ottimisti circa i rendimenti del mercato azionario nel corso degli ultimi sei mesi, con il 39% degli intervistati che crede che l'asset class delle azioni pubbliche sarà la migliore nel corso dei prossimi 12 mesi.
Anche le strategie alternative attirano l'attenzione: circa un quarto degli intervistati (28%), infatti, si aspetta buoni rendimenti da questa area. Non sorprende poi che, nel contesto attuale di bassi o negativi rendimenti e tassi di interesse, l'appeal per il cash e il fixed income sia appena il 9% e il 7%

A farla da padrone nell'equity sono gli Usa. “Mentre l'indagine della scorsa primavera aveva rivelato un cambiamento nel sentiment di mercato a favore dei titoli azionari europei, l'ultimo sondaggio mostra invece un ritorno di preferenza per i titoli azionari degli Stati Uniti, con un terzo (32%) degli intervistati che ritiene che il mercato statunitense sovraperformerà altre aree - ha dichiarato Peter Gabriele, Emea Private Bank Head of Investments - D'altra parte, solo il 16% dei clienti crede quello europeo sarà il miglior mercato azionario nel 2017”.

Per quanto riguarda, invece, i rischi per i mercati finanziari nel 2017, ciò che preoccupa ora maggiormente sono la politica e i rischi economici per i mercati. Un quarto (25%) dei clienti indica la divergenza della politica della Banca centrale come il rischio più grande nel 2017; seguito da vicino dalla bassa inflazione o deflazione (24%). Detto questo, la sorpresa della vittoria presidenziale di Donald Trump è una preoccupazione per il 18% degli investitori, mentre per il 16% degli investitori restano le paure che circondano il caso Brexit e il potenziale rallentamento europeo.

Intanto cresce l'ottimismo sui mercati emergenti Con i rendimenti sul cash e sui government bond nel mondo sviluppato appena sopra lo zero o addirittura negativi, gli investitori stanno rivolgendo la loro attenzione ai mercati emergenti. Oltre un quarto (30%) degli investitori ritiene che i mercati emergenti godano di una ripresa economica che sarà la più grande sorpresa nel corso dei prossimi 12 mesi. In particolare, quelli più ottimisti su quest'area rimangono gli inglesi (42%), seguiti dai tedeschi (34%).

Tra le valute, infine, il 50% degli investitori (trainati dai francesi e dagli spagnoli) ritiene che il dollaro sarà la moneta più forte nel corso dei prossimi 12 mesi, mentre la fiducia nella sterlina rimane ancora bassa, con solo il 12% degli investitori che crede che sarà la valuta più forte nel prossimo anno, leggermente più avanti dell'euro (8%) e dello yen giapponese (6%).

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