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Private banking, ai big player va il 57,1% del mercato

3/1/2017 | Redazione Advisor Private

Lo si apprende dall'ultima indagine di Magstat, che evidenzia un incremento del peso degli operatori con patrimoni superiori ai 20 miliardi


Forte balzo dei big player nel private banking. A fine 2015, infatti, gli operatori con patrimoni superiori ai 20 miliardi di euro sono arrivati a detenere il 57,1% del mercato, contro il 46,8% dell'anno prima. Di contro, è scesa dal 20,3% al 17,8% la quota di mercato che è nelle mani delle strutture con patrimoni compresi tra i 10 e i 20 miliardi di euro, ed è calata dal 16,5% al 9,1% la quota di mercato controllata da operatori con patrimoni tra i 5 e i 10 miliardi di euro. Hanno conservato, invece, la propria quota di mercato, al 16,1%, le piccole strutture con asset inferiori ai 5 miliardi.

A mettere in luce l'andamento delle dimensioni degli operatori finanziari nel private banking è stata l'ultima indagine di Magstat, giunta alla tredicesima edizione. L'indagine ha evidenziato che a fine 2015 il totale degli asset under management che si spartiscono i 253 player analizzati nel report è arrivato a sfiorare quota 865 miliardi, in crescita del 15% rispetto al 2014. Di questi, 793,4 miliardi (pari al 91,7% del mercato servito) sono nelle mani di 120 operatori finanziari specializzati nel private banking; mentre i restanti 71,4 miliardi (pari all’8,3% del mercato servito) appartengono a 133 family office.

Focalizzandoci ora solo sui 120 operatori finanziari specializzati nel private banking, sulla base del tipo di inquadramento riservato ai propri private banker si possono individuare:
- 27 operatori che dispongono sia di private banker remunerati a provvigione sia di private banker a dipendenza (il più grande è Fideuram Intesa SanPaolo PB);
- 9 operatori che utilizzano solo private banker remunerati a provvigione (e di questi, Finecobank è quello di maggior dimensioni in termini di masse);
- infine, 84 operatori finanziari che si affidano esclusivamente private banker a dipendenza.

Dal report è emerso poi che i private banker remunerati esclusivamente a provvigione che lavorano nell’industria italiana del private banking sono in continua e inesorabile crescita. Al 31 dicembre 2015 il numero totale era pari, infatti, a 8.104 con masse gestite stimabili in 167,1 miliardi di euro (pari al 21,1% del mercato private servito escludendo i family office).
Infine, dall'analisi della raccolta netta, si è appreso che gli operatori finanziari con all’interno una rete di consulenti finanziari (private banker remunerati a provvigione) sono quelli più dinamici: Fideuram-Intesa SanPaolo Private Banking ha raccolto, infatti, 5,8 miliardi di euro, seguita da Azimut Wealth Management (1,9 miliardi), Banca Generali (1,8 miliardi) e da Deutsche Bank ,che dispone anche della rete Finanza&Futuro (1,6 miliardi).

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