Nell’Eurozona il 2017 si presenta come un anno in accelerazione. La fiducia dei consumatori è calata dal precedente massimo, mentre le anticipazioni degli indici Pmi sono salite al record dallo scorso 4 novembre. “Al momento, la media del 2017 è coerente con una crescita trimestrale in accelerazione al +0,6%”, si legge all’interno della "macro weekly", la settimana dei mercati realizzata dalla divisione Ricerca e investimenti di Cassa Lombarda, che contiene i principali segnali emersi dai dati usciti la scorsa settimana e i possibili "market mover" di questa.
“Il Cpi (consumer price index) finale ha confermato le anticipazioni con un rialzo solo legato alle componenti più volatili e un livello dell'indice base ancora insoddisfacente”, proseguono gli analisti, che ricordano che in settimana si attendono alcuni dati tra cui la massa disoccupazione stabile e il Cpi in aumento anno su anno, nella sola componente globale e vendite in aumento.

Oltreoceano, invece, si vive un mix di nuovi record e consolidamenti. In Usa, “dopo il sostenuto rialzo, gli indici Pmi hanno parzialmente ritracciato, l’attività manifatturiera di Chicago è calata, mentre quella di Kansas City è salita al massimo dal 6 novembre. Le vendite di case esistenti sono cresciute al massimo dal 2 luglio e sono risalite anche quelle delle case nuove, mentre è rimasto costante il tasso di crescita dei prezzi delle abitazioni”, proseguono gli analisti di Cassa Lombarda (nella foto il responsabile advisory, Alberto Biolzi), che poi aggiungono che il mercato del lavoro si è confermato solido e che il benessere dei consumatori ha consolidato sui massimi, mentre il dato finale della fiducia ha migliorato l’anticipazione della sua misura e ha quasi confermato le attese di inflazione in rialzo nel breve.
Intanto gli occhi vanno ai dati economici di questa settimana. Le stime di Cassa Lombarda sono per ordini in ripresa, revisione al rialzo del Pil 4°trimestre, indici manifatturieri (Chicago in rialzo, Richmond in consolidamento, e Pmi e Ism) e servizi (Pmi e Ism), fiducia e benessere consumatori in consolidamento e, infine, reddito, spesa personale e spese edilizia in crescita. Infine c’è suspance per i discorsi di diversi membri della Federal Reserve, per capire se la Banca centrale americana intende alzare veramente i tassi a marzo. Parleranno, infatti, Robert Kaplan, presidente della Fed di Dallas (oggi), John Williams, presidente della Fed di San Francisco (domani), James Bullard, presidente della Fed di St. Louis e ancora Robert Kaplan (1 marzo), Lael Brainard, membro del Board e del Fomc della Federal Reserve (2 marzo), Loretta Mester, numero uno della Fed di Cleveland, Charles Evans presidente della Fed di Chicago, Jerome Powell, membro del Fomc, il vicepresidente della Fed, Stanley Fischer e, infine, il presidente della Fed, Janet Yellen (3 marzo).