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Robo-advisor, clienti private restii al cambiamento

3/15/2017 | Stefania Pescarmona

Ben il 37% dei clienti non sa se il robo-advisor funziona attraverso algoritmi sofisticati che garantiscono l’affidabilità della consulenza, mentre il 23% non ha idea se questo strumento avrà successo in futuro


Il tema dei robo advisor nell’ambito della consulenza finanziaria è ormai all’ordine del giorno. Sono già nate, infatti, le prime piattaforme e sia le banche, sia i banker e i clienti stanno cominciando a utilizzarle come supporto nelle proprie attività per gli investimenti.

Eppure, nonostante si tratti di un processo di ammodernamento tecnologico ormai inarrestabile, i clienti private non solo sembrano restii al cambiamento, ma addirittura dimostrano di avere le idee poco chiare su che cosa sono e come funzionano questi strumenti digitali del prossimo futuro. Dai risultati dall’indagine sulla Clientela private in Italia di Gfk per Aipb è emerso, infatti, che il 37% dei clienti non sa se il robo-advisor funziona attraverso algoritmi sofisticati che garantiscono l’affidabilità della consulenza, mentre il 20% non riesce a esprimersi sulla loro utilità per l’attività dei consulenti finanziari e il 23% non ha idea se questo strumento avrà successo nel futuro.

Si tratta di percentuali importanti in un contesto in un cui il tema dei robo-advisor è ormai da anni oggetto di ampie riflessioni. In questo scenario, è pur vero che la componente principale della clientela private nel nostro Paese è piuttosto agée e, quindi, prevedibilmente conservatrice in tema di innovazione. Ma non bisogna dimenticare che, all’interno dei nuclei familiari private, ci sono anche giovani potenziali clienti che, prima o poi, si troveranno a dover gestire il patrimonio famigliare proprio quando la tecnologia in ambito finanziario sarà uno strumento entrato appieno nella quotidianità operativa.

“Poiché crediamo che il cliente debba essere consapevole a tutto tondo, quando si parla di consulenza finanziaria, non solo dal punto di vista nozionistico, ma anche strumentale, il cliente stesso andrebbe stimolato ad approfondire le proprie conoscenze anche in quest’ambito, proprio alla luce del fatto che la rivoluzione tecnologica in tema di investimenti è in corso e il suo grado di penetrazione sarà sempre più profondo”, conclude Aipb.

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