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"Sarà un anno ricco di opportunità, ecco i settori in focus"

1/24/2018 | Redazione Private

Ne è convinto Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit firmato Hedge Invest, che nello spiegare le motivazioni alla base delle sue convinzioni segnala anche i settori caldi da seguire nel mondo delle obbligazioni corporate


Il 2018 sarà un anno ricco di opportunità. Ne è convinto Filippo Lanza (in foto), gestore del fondo HI Numen Credit firmato Hedge Invest, che nello spiegare le motivazioni alla base delle sue convinzioni segnala anche i settori caldi da seguire. 

Uno dei motivi della sua valutazione per l'anno appena iniziato è il contesto di riferimento. In effetti, come spiega l'asset manager "tra finalizzazione delle trattative sulla Brexit, elezioni in Italia e politiche di Trump via Twitter, siamo certi che il 2018 non deluderà sul fronte delle opportunità di investimento. La struttura del mercato è completamente sbilanciata e impreparata ad assorbire qualsiasi shock sostanziale e sostenuto, dopo dieci anni di costante apprezzamento di tutte le asset class, dai Treasury alle criptovalute. Nel breve termine, restiamo vigili nei confronti di una sorpresa (in positivo) sui dati inflazionistici – che vediamo come la maggiore fonte potenziale di volatilità – in quanto segnalerebbe l’inversione della politica espansiva della Banca Centrale Europea. Allo stesso tempo, prestiamo attenzione ad altri potenziali fattori scatenanti della volatilità, incluse le imminenti elezioni in Italia e il rischio geopolitico in Medio Oriente e in Asia, costantemente presente, ma non prezzato in modo adeguato dai mercati".

In questo contesto, qual è l'approccio giusto verso i mercati? Lanza ha le idee chiare: "L’approccio per quest’anno sarà quello di rimanere posizionati per trarre vantaggio dall’aumento della volatilità che osserveremo nei principali mercati, proteggendoci, al contempo, dai rischi macroeconomici. In questo modo, saremo pronti a cavalcare le diverse ondate di volatilità su tutto lo spettro dei mercati e, ovviamente, in special modo nel reddito fisso e nel credito".

Il gestore nella sua analisi entra anche nel dettaglio dei settori in focus. Uno di questi è quello dei bond di emittenti finanziari, che non esita a definire un trend da cavalcare: "Vediamo un solido potenziale per gli emittenti finanziari europei nel 2018 e quindi continuiamo ad essere molto attivi in questo comparto, sia dal punto di vista del credito che in quello azionario. Stiamo assistendo a un continuo miglioramento dei fondamentali per il credito bancario europeo, in quanto i bilanci continuano a rafforzarsi, e ci aspettiamo che questo consolidamento acceleri in modo generalizzato, creando opportunità molto interessanti. In generale, l’allentamento delle pressioni dovuto alla pulizia dell’esposizione ai crediti non performanti sarà positivo per gli spread periferici di Spagna e Portogallo. In Italia vediamo dei rischi per le valutazioni azionarie di alcune banche, i cui prezzi dei titoli restano incerti. Contemporaneamente, però, ciò potrebbe essere un’opportunità sul lato del credito di questi stessi istituti."

Lanza segnala anche per il mondo dei corporate bond si intravedono già molti eventi all’orizzonte. "Il comparto dei corporate bond sarà ricco di eventi nel 2018. Crediamo che oggi i corporate bond siano molto costosi e, in questo momento più che mai, il rischio non è prezzato adeguatamente essendo – nella  stragrande maggioranza dei casi – sottostimato".

Un altro settore caldo è quello Tecnologia, Media e Telecomunicazioni: "In questa area ci sono società molto indebitate e con grossi limiti al modello di sviluppo per la regolamentazione di settore. In particolare, le società tradizionali soffrono i competitor che hanno tecnologie di cloud computing e sono sostanzialmente attaccate su tutti i fronti dai concorrenti più giovani che stanno capitalizzando tecnologie in grado di beneficiare di economie di scala grazie alla fornitura ai clienti gli stessi servizi delle “vecchie telecom company”, a costi vicino allo zero. Questo ambiente competitivo costringerà le aziende già fortemente indebitate a indebitarsi ancora di più nel tentativo di rimanere competitive, o tramite operazioni difensive di M&A o investendo pesantemente in tecnologie dove sono già troppo arretrate per poter riagganciare i competitor. In pratica, dovranno fare molto di più per i clienti, in cambio di molto meno. Vediamo e ci aspettiamo molte opportunità per andare short sul debito delle aziende tradizionali altamente indebitate, il cui vantaggio competitivo sta diventando obsoleto. Il nostro focus sarà sull’identificare i modelli di business sostenibili che si dimostreranno vincenti nel gioco distruttivo/costruttivo della tecnologia."

 

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