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Il robo advisor del private banking ha bisogno di Big Data

4/18/2017 | Giulia Barbieri

Oltre al motore che genera i portafogli modello, la tecnologia aiuta a raccogliere informazioni sia economiche che sociologiche, per creare un profilo personalizzato


Lo sviluppo della consulenza automatizzata, la cosiddetta robo-advisory, è un’opportunità per le banche private e retail, non una minaccia. Ne è convinto Pasquale Orlando, responsabile marketing strategico e co-fondatore di Deus Technology, un “abilitatore fintech” che ha come missione proprio quella di aiutare le realtà finanziarie tradizionali a far evolvere il proprio modello di business verso l’innovazione tecnologica.

 

“Deus Technology è un abilitatore all’uso della tecnologia nel mondo degli investimenti e si rivolge essenzialmente a tre fasce di clientela”, ha spiegato Orlando: “i family office, che usano la nostra tecnologia per creare portafogli aggregati e reportistica sofisticata; le private bank, per cui supportiamo il processo di consulenza evoluta multicanale a servizio dei clienti; e le banche retail, dove il nostro intervento è volto a rendere sempre più automatizzato il processo di investimento. Le prime due fasce, ad oggi, rappresentano circa il 70% della nostra attività totale”. Ma questa percentuale è destinata a ribaltarsi: “a mio avviso le banche retail, più delle altre, hanno bisogno di automatizzare i loro processi”, sostiene Orlando. Per queste ultime realtà, Deus Technology offre servizi di “robo investing”, con l’idea di semplificare tutte le attività, dalla profilazione Mifid alla definizione del patrimonio investibile e dell’orizzonte temporale, per creare una decina di portafogli modello che vengano poi messi a disposizione della clientela a seconda del cluster di appartenenza. Si tratta dunque in questo caso di un modello altamente standardizzato, che non si adatta però alle fasce di clientela più elevate.

 

“Nel segmento del private banking e delle reti di promotori finanziari serve un maggior livello di personalizzazione: per questo abbiamo sviluppato un servizio di ‘crm roboadvisory’: oltre al motore che genera i portafogli modello, conduciamo un’analisi approfondita sui dati dei clienti, utilizzando la tecnologia dei “big data” per raccogliere informazioni sia economiche sia sociologiche e creare così un profilo personalizzato. È possibile infatti che due investitori con lo stesso profilo Mifid siano molto diversi in termini di volontà di delegare la gestione o reattività alle perdite ed è importante dunque che ricevano proposte diverse. Noi realizziamo un identikit dell’investitore basandoci anche sul transato degli anni passati, e segmentiamo la clientela sia in base al profilo Mifid sia, ulteriormente, in base alle nostre analisi. Queste informazioni vengono poi trasmesse alla piattaforma di roboadvisory che eroga la consulenza”. Questo motore di roboadvisory, sottolinea Orlando, “è a totale disposizione della banca: Deus Technology opera solo in qualità di abilitatore, ma è la banca stessa a governare il motore, alimentandolo con le strategie elaborate dal comitato di investimento”.

 

In tutto questo non va poi dimenticata la user experience, ricorda ancora Orlando: “l’implementazione di una piattaforma bella da vedere e piacevole da usare è un fattore critico di successo in questo campo, a maggior ragione in ambito retail”.

 

Un’altra modalità di servizio offerto a private bank e reti - particolarmente apprezzata in questa fase di transizione - consiste nel mettere la piattaforma di roboadvisory a disposizione dei professionisti, in modalità di “robo assistance”, quella che viene comunemente chiamata robo for advisory. “L’80% dei nuovi progetti che abbiamo in cantiere ha scelto proprio questa soluzione, perché consente di adattarsi all’innovazione tecnologica mantenendo la centralità del professionista, che anzi, così ha più tempo per dedicarsi alla relazione con il cliente”, spiega Orlando. In sostanza il servizio di roboassistance si configura come una sorta di passaggio intermedio, per abituare clienti e banker in modo graduale al cambiamento che, prima o poi, inevitabilmente arriverà. 

 

(*) Articolo pubblicato su AdvisorPrivate N5, dicembre 2016-febbraio 2017. 

 

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