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Banca Profilo presenta il piano: masse a 9 miliardi nel 2019

3/31/2017 | PierEmilio Gadda

La banca guidata da Fabio Candeli punta sul rafforzamento del private banking e delle attività di investment banking, crescita organica e ampliamento della gamma prodotti


Rafforzamento di Private e Investment banking, tramite crescita organica e aumento della redditività. Rilancio delle attività estere dedicate ai grandi patrimoni, attraverso la controllata presente sulla piazza ginevrina. Sviluppo del settore fintech, grazie alla partnership con Tinaba. Sono i tre punti focali del piano industriale 2017-2019 approvato ieri dal Cda di Banca Profilo. Da tradurre in precisi risultati numerici: masse complessive a 9 miliardi di euro nel 2019, equivalenti a una crescita del 16% (Cagr), di cui 7,1 miliardi in Italia e 1,9 miliardi in Svizzera (oggi le masse sono a quota 5,7 miliardi). Ricavi a 70 milioni di euro alla fine del triennio e risultato operativo superiore a 10 milioni di euro, con un cost/income dell'85%. CET 1 capital ratio superiore al 18% nei tre anni con un dividend payout atteso superiore al 70%.

 

Nel dettaglio, si stabilisce che le masse complessive di Private Banking, inclusive della componente istituzionale e della raccolta fiduciaria netta, raggiungano a fine triennio 6,6 miliardi di Euro (CAGR pari a 8%) mentre i ricavi totali del Private & Investment Banking sono stimati a quota 25 milioni di euro nel 2019. Per raggiungere questi obiettivi, il piano della banca guidata dall'ad Fabio Candeli (nella foto) punta, in primo luogo, allo sviluppo del target di clientela di fascia alta (Hnwi), verso i family office, i clienti istituzionali domestici e corporate, a conferma di quanto dichiarato dall'ad lo scorso settembre in un'intervista a AdvisorPrivate (cfr. AP N4 set-nov '16, pag. 35). "Siamo sempre più orientati verso una tipologia di clienti più complessa, attraverso la creazione di una struttura di Family Office trasversale, che ci permetta di seguire gli Hnwi e le famiglie con grandi patrimoni: un segmento molto più difficile, dove non c’è spazio per la standardizzazione dell’offerta”.

 

Le linee guida predisposte dal cdA prevedono inoltre l’ampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti, in particolare "sviluppando soluzioni per la componente core del capitale dei clienti privati, esclusivamente su prodotti a valore aggiunto come PPA, PPS e assicurazioni; attivando prodotti propri su particolari nicchie scarsamente rappresentate dalle case tradizionali e con caratteristiche distintive; elaborando idee di investimento non convenzionali sia per i clienti professional sia istituzionali", spiega la società in una nota. Lo scorso settembre, interpellato da AP, Candeli proponeva qualche esempio a proposito di questo capitolo. “Pensiamo ai club deal: siamo partiti qualche anno fa con alcuni co-investimenti in iniziative di Sator, e oggi abbiamo due specialisti in private equity e investment banking che sono totalmente focalizzati sullo sviluppo di nuove operazioni: in media realizziamo quattro o cinque deal ogni anno, compresi quelli di tipo immobiliare: in questo casi, riuniamo un gruppo di clienti e li accompagniamo all’estero, a visitare un intero palazzo da acquistare, come abbiamo fatto ad esempio a Berlino. I nuclei Hnwi hanno accesso a prodotti rivolti tipicamente agli istituzionali - come il nostro fondo sui cat bond (obbligazioni catastrofali) - e rimodulati in modo da rispondere meglio alle esigenze di investitori privati (la soglia di accesso, in questo caso, è di 250 mila euro)".

 

Le altre linee guida menzionate da Banca Profilo nel presentare il piano industriale sono la crescita organica, concentrata su azioni di "prospecting", e solo in maniera residuale su inserimenti di nuovi private banker; la focalizzazione sulla redditività, tramite politiche di pricing e mix di prodotti e attraverso progetti di efficientamento; lo sviluppo della attuale gamma di servizi di Investment Banking, che comprende le attività di M&A advisory e di Capital Market, potenziato dalla disponibilità di equity e debito per supportare lo sviluppo dei clienti imprenditori; il rilancio dell’attività di advisory cross border anche attraverso lo sfruttamento del recente accordo con l’associazione IAIB. Infine, la strutturazione di idee di investimento per la clientela del Gruppo come ad esempio operazioni di debito, private equity e SPAC in sinergia tra Private e Investment banking".

 

Il piano prevede infine che le masse relative alla controllata estera arrivino a fine triennio a 1,9 miliardi di Euro (CAGR 50%), con ricavi totali pari a 15 milioni di euro.

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