"La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni". Comincia così la lettera-appello che un player di assoluto rilievo nel mondo del risparmio gestito europeo ha inviato recentemente al Presidente dell'ESMA.

Una denuncia, a mio avviso, che va ben oltre la specifica questione che pone, e ci interroga invece sull'effettiva utilità di tutta una serie di iniziative, e conseguenti normative, che, lungi da avviare percorsi utili all'efficienza del mercato e alla tutela dei risparmiatori, rischiano di generare potenziali effetti distorsivi della concorrenza, limitando invece le opportunità per i risparmiatori stessi.

La MiFID ha certamente introdotto standard di trasparenza elevati, bisogna chiedersi con quali vantaggi effettivi  per il risparmiatore, che è il giudice finale di tutte le novità regolamentari.

Per atterrare sul nostro campo, quello della distribuzione, il consulente finanziario (ex-promotore finanziario), anello di congiunzione tra il risparmiatore e l'industria, vive oggi con disagio e preoccupazione un'esagerata mole di operations che si abbattono come macigni sulla propria attività, avvertendone spesso l'inutilità sostanziale rispetto gli obiettivi nobili per i quali sono stati immaginati.

Ancora una volta si ripropone la questione di regole imposte da soggetti che, tra le mura di una stanza d'ufficio, credono di conoscere le dinamiche del mondo esterno, senza avere il coraggio di aprire neanche le finestre.

Il volere inseguire ancora, a tutti i costi, modelli del mondo anglosassone che non sempre hanno registrato particolare efficienza, a discapito della valorizzazione di percorsi che in Italia hanno dimostrato da tempo di funzionare bene, è un altro errore che rischia di aumentare i problemi invece che risolverli.

 

Le questioni, complesse e delicate, dei conflitti d'interesse e della renumerazione dell'attività di consulenza, per esempio, vanno affrontate realisticamente, confrontandosi con il mondo reale, con i professionisti che per conto delle mandanti lavorano da decenni con i loro clienti, che con la loro fiducia hanno sancito il successo della nostra professione.

Andiamo incontro ad un periodo in cui si dovrà lavorare per recepire la Mifid 2: sfruttiamolo al meglio per discutere, approfondire, confrontarci con le vere esigenze del mercato.

Oggi  le reti dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) rappresentano un esempio di successo che ha contribuito a far crescere la cultura finanziaria degli italiani, proponendo un modello di servizio che il sistema bancario tende ad imitare. Significative, a conferma dell'importanza da tempo riconosciuta al nostro canale distributivo, l'accoglienza sempre positiva di tutte le iniziative che vedono protagoniste le reti, come avvenuto anche di recente.

Siamo stati in grado di intercettare le esigenze dei risparmiatori, fornendo soluzioni adeguate, già prima che le normative lo imponessero. Non solo l'industria, ma l'intero mercato deve adesso avvantaggiarsi della nostra esperienza.

Nell'epoca del BOT people abbiamo aperto la strada al risparmio gestito, nella prossima era dei BOT con rendimento negativo saremo sempre accanto ai nostri clienti per affrontare insieme le nuove sfide dei mercati.

Il compito delle Istituzioni dovrà essere rivolto sempre più ad ampliare le opportunità per tutti i risparmiatori e, conseguentemente, per le reti dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari).