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3/27/2015 | Massimo Morici
Il QE avviato dalla Fed è durato cinque – sei anni. E anche in Europa avrà una simile durata. Parola di John Greenwood (nella foto), capo economista di Invesco, intervistato dal Federico Rampini, inviato negli States di Repubblica, in occasione del Salone del Risparmio 2015.Parlando del periodo post – crisi (dal 2008 in poi), Greenwood ha ricordato che “le banche non hanno iniettato denaro nell'economia perché avevano bilanci deteriorati e hanno preferito mettere i conti a posto piuttosto che prestare denaro all’economia reale”.
La Fed oltre a iniettare liquidità sul mercato, ha aiutato le banche affinché risanassero i loro bilanci, "anche se quest'ultimo processo richiede più tempo". "USA e Regno Unito - ha detto l'economista - hanno comunque portato a termine con successo i programmi di QE e le loro banche ora sono più solide: ecco perché le loro economie oggi funzionano meglio”. L'Eurozona, invece, è partita con cinque anni di ritardo. E ciò lo si vede soprattutto in Italia, dove le banche sono ancora impegnate a ridurre il loro indebitamento e stentano ancora ad aprire i rubinetti alle imprese e famiglie. "E se si è concentrati sul risanamento dei bilanci, l'inflazione rimarrà bassa per lungo tempo" ha sottolineato Greenwood.
Tuttavia, a livello globale, l’economista è parzialmente ottimista sulla crescita. "Esistono autorevoli studi secondo cui la crescita continuerà. Certo i trend demografici nei paesi sviluppati, con l’invecchiamento della popolazione, rappresentano un vento contrario, ma l'innovazione continuerà ad esservi nei prossimi anni. Perciò credo che la crescita probabilmente rallenterà ma non parlerei di stagnazione secolare" ha aggiunto l’economista.
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