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I consulenti (ex-promotori) Fineco pronti alla sfida "digitale"

7/8/2015

La MiFID II richiederà una maggiore trasparenza sui costi, mentre lo sviluppo della tecnologia consentirà ai professionisti di dotarsi di strumenti all'avanguardia per la pianificazione finanziaria. AdvisorOnline.it ha intervistato Alessandro Foti, a.d. di Fineco


Alessandro Foti (nella foto), a.d. di Fineco, può ritenersi più che soddisfatto dei primi sei mesi della banca diretta multicanale del gruppo UniCredit. La crescita del business rispetto al primo semestre 2014 è a doppia cifra: +41% la raccolta netta totale (a 2,8 miliardi di euro) e +25% la raccolta tramite prodotti di risparmio gestito (1,7 miliardi). Fineco a fine giugno ha acquisito 60.000 nuovi clienti che hanno portato il totale a superare la soglia di 1 milione. “I risultati soo eccellenti, anche se abbiamo chiuso giugno con una raccolta di 357 milioni di euro, in lieve diminuzione rispetto al dato di maggio” spiega Foti ad AdvisorOnline.it. “Il calo – prosegue - è fisiologico: giugno e settembre sono in genere i mesi più critici dell’anno e a giugno, in particolare, scattano diverse scadenze fiscali e pertanto i clienti sono portati a investire di meno. Comunque il dato è in crescita del 55% rispetto all’anno precedente e conferma il trend positivo da inizio anno”.

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Parlando del modello Fineco (banca multicanale affiancata da una rete di consulenti finanziari (ex-promotori finanziari)), adottato dal 2014 anche da altre società – Widiba, IW Bank IP e CheBanca! – Foti spiega che “l’offerta odierna in Italia rispecchia la naturale evoluzione del mercato e il fatto che molte aziende abbiano scelto di percorrere la nostra strada, ci conferma la bontà di una scelta che noi abbiamo fatto ben 15 anni fa e che oggi sta dando ottimi riscontri”. “Il mercato – aggiunge Foti - offre ancora straordinarie opportunità, visto che Fineco come banca ad oggi ha una quota pari all’1,34%: insomma, c’è ancora spazio per crescere e siamo 15 anni avanti rispetto ai nostri concorrenti. Il futuro? Sarà nel solco della continuità e alla ricerca di percorsi inesplorati, visto che sta aumentando la domanda di servizi finanziari digitali”.

È il caso dei robo advisor? Non precisamente. Secondo Foti, in Italia c'è spazio per i cyborg - advisor, consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) che possono contare su strumenti digitali altamente sofisticati a sostegno dell'attività di consulenza. “Il punto – spiega – è che la presenza fisica di un consulente, il fattore umano, non può essere sostituita da algoritmi, per quanto siano complessi. Se, invece, consideriamo lo sviluppo tecnologico come un incremento di analisi quantitativa e lo sviluppo di strumenti digitali che, dati in mano ai consulenti (ex-promotori), li aiutano a costruire soluzioni sempre più sofisticate e personalizzate, allora credo di sì, che sarà questa la strada. Un modello di consulenza robotizzato funziona solo se i mercati sono lineari, ma l’andamento di questi mesi dimostra la necessità di un servizio di consulenza estremamente flessibile, che solo un professionista è in grado di fornire”.

A partire dal 2017 la MiFID II richiederà una maggiore trasparenza per i clienti sul fronte dei costi e sarà necessario rendere espliciti costi che fino ad ora i clienti non avevano considerato. “Il livello di cultura finanziaria degli italiani - sottolinea Foti - sta crescendo e abbiamo notato negli ultimi periodi un aumento di domanda di servizi di consulenza da parte dei nostri clienti, soprattutto queli di fascia alta. Questo trend farà emergere in modo più chiaro l’idea di consulenza a pagamento, che non è niente di nuovo: è quello che si fa quando si va da un architetto o da un commercialista”. E il fai – da – te? Per Foti, rimarrà marginale. Ad oggi solo il 3% dei clienti di Fineco investe in fondi tramite la piattaforma messa a disposizione dalla banca senza ricorrere ai personal financial advisor (consulenti). Quanto ai nuovi ingressi, l’a.d. di Fineco conferma il target di 100 – 140 new entry l’anno, anche se “per noi l’attività di reclutamento non è sostitutiva alla crescita organica”.

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