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Gestore della settimana: "Prudenza, con i mercati sotto l'effetto di un cocktail esplosivo"

2/1/2016

AdvisorOnline.it ha incontrato a Parigi Mohamed Taha Yesilhark, responsabile degli investimenti azionari Europa di Carmignac


Difficile essere rialzisti di fronte alla seconda ondata di vendite in quattro mesi, quella di gennaio dopo il crollo dei listini dello scorso agosto. E il partito dei pessimisti annovera anche Mohamed Taha Yesilhark (nella foto). Tedesco di origine turca, da due anni guida il team azionario di Carmignac focalizzato sulle azioni europee dopo un passato in SAC Global Investors, York CM e Lazard. 

"Il quadro generale mi spinge a non assumere una posizione rialzista sui listini azionari europei. Nelle scorse settimane abbiamo visto i grandi fondi sovrani scaricare asset in portafoglio per compensare le minori entrate dalla vendita di petrolio, il cui prezzo è sceso sotto i 30 dollari. Il calo dei prezzi del petrolio avrà un effetto positivo sui consumi in Europa, ma sul breve periodo non vedremo effetti immediati sull'economia e sui bilanci delle imprese. Anzi, se consideriamo le forti vendite da parte dei fondi sovrani e di investitori istituzionali nelle scorse settimane, l’effetto di questo ribasso dei corsi del greggio si è rivelato negativo per tutte le asset class" spiega ad AdvisorOnline.it che l'ha incontrato a Parigi, negli uffici della casa di investimento in Place Vendome.

Pessimismo, il suo, che dipende da una semplice considerazione temporale ("siamo a sette anni dalla fine dell'ultima recessione" ricorda) e dalla presenza oggi di un mix preoccupante: la frenata della Cina e dei paesi emergenti, il rialzo dei tassi negli Usa, il crollo dei prezzi delle materie prime e una politica estremamente accomodante in Europa che continua a spingere gli investitori verso asset rischiosi.

"Secondo la nostra analisi gli Usa sono a un passo da un punto di svolta del ciclo economico e le serie storiche ci mostrano che, quando l’economia Usa è in recessione e Wall Street cala, tutto ciò ha un impatto negativo anche in Europa. Senza contare che la prima cosa che faranno i grandi investitori americani, quando i segnali di un rallentamento dell'economia americana e globale saranno più evidenti, sarà quella di scaricare gli asset non Usa in portafoglio e tenere i titoli americani" prosegue Yesilhark.

La view bearish della casa di investimento si riscontra anche nell'asset allocation che, come emerge dall’ultima nota agli investitori, ha ridotto l’esposizione netta dei propri fondi ai minimi autorizzati e attivato coperture sui maggiori indici mondiali.

Quanto al processo di selezione di azioni, il team equity Europa si sta focalizzano sui titoli meno dipendenti dalla congiuntura economica o con interessanti storie di crescita (lo scorso anno tra i titoli in portafoglio c'era Lafarge, posizione comunque liquidata a fine anno) o in grado di cavalcare nuovi trend di lungo periodo come i titoli tecnologici (Facebook e la finlandese Ferratum, quotata a Francoforte, del settore prestiti al consumo tramite mobile) e i titoli del settore health care. Il gestore, infine, consiglia prudenza sulle small cap in Europa: "In un ambiente che potrebbe essere soggetto a forti riduzioni di liquidità è il posto peggiore, forse, dove trovarsi".

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