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AllianzGI: perché continuiamo a preferire le azioni

9/6/2016

Gli USA nel 2017 dovrebbero adottare una politica finanziaria più accomodante nonostante il risultato delle presidenziali


Che i mercati stiano vivendo un periodo eccezionale lo dimostrano gli oltre 9 mila miliardi di obbligazioni governative in dollari USA che presentano rendimenti inferiori allo zero. Né la guerra, né la depressione, né tantomeno la persistente deflazione avevano spinto i rendimenti obbligazionari in territorio negativo, ricorda Allianz Global Investors nell’outlook mensile di settembre in cui ricorda, a livello di politica monetaria, che a fronte di tassi bassi o negativi cresce la necessità di interventi di politica fiscale: il Giappone ha già presentato un pacchetto fiscale, mentre nel Regno Unito il governo potrebbe revocare il programma di contenimento dei costi in seguito all‘esito del referendum sulla Brexit.

Gli USA dovrebbero adottare una politica finanziaria più accomodante nel 2017, secondo gli esperti dell’asset manager tedesco, indipendentemente dal risultato delle elezioni presidenziali del prossimo autunno, mentre nell’Area Euro l’interpretazione dei vincoli posti dal patto di stabilità e crescita sta diventando più flessibile. Il passo successivo sarà l’helicopter money? “Il dibattito si fa sempre più acceso in quanto si tratta del finanziamento diretto della spesa pubblica da parte della Banca Centrale. Il Giappone è già sulla buona strada. A prescindere dall’helicopter money, la politica fiscale sembra comunque più espansiva e pertanto i confini tra politica monetaria e fiscale sono sempre più labili” si legge nell'outlook. 

Quanto alle scelte di investimento, l’attuale contesto di mercato, secondo gli sesperti di Allianz GI, appare favorevole alle obbligazioni governative, mentre il netto peggioramento del profilo di rischio/rendimento potrebbe tuttavia accrescere il rischio di potenziali battute d’arresto. Da tempo si è passati da “rendimenti senza rischi” a “rischi senza rendimenti” e sui mercati, ricorda AllianzGI, e i costi delle coperture contro un’eventuale flessione dei corsi azionari si sono nettamente ridotti, mentre l’Indice della volatilità (VIX) si attesta attorno ai livelli di inizio 2007, prima della crisi finanziaria. La quiete prima della tempesta? Ancora è presto per dirlo. Nel frattempo, nonostante la presenza di alcuni fattori negativi che potrebbero causare un incremento della volatilità, secondo l’asset manager tedesco le azioni dovrebbero continuare a essere preferite alle obbligazioni nel lungo periodo.

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