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Pictet, equity costruttivo nel 2011

2/9/2011 | redazione

Dall'Estratto della Nota di Strategia della società realizzata da Andrea Delitala e Marco Piersimoni l'economia mondiale entra nel ritmo di crescita discreto.


L’economia mondiale entra nel 2011 con un ritmo di crescita discreto. Ancora più importante è il fatto che il deciso miglioramento visto negli ultimi mesi del 2010 creerà una forza inerziale importante che porterà la crescita mondiale non lontana dal potenziale in buona parte del mondo. Questo è in parte quanto emerge dall'“Estratto della Nota di Strategia di Pictet Funds –  Outlook gennaio 2011", realizzata da Andrea Delitala - head of investment advisory e Marco Piersimoni – investment advisory di Pictet Funds. 

 

Sia i previsori istituzionali che quelli privati confermano che la crescita mondiale anche nel 2011 sarà tirata principalmente dalle aree emergenti, anche se probabilmente il contributo degli emergenti alla crescita mondiale non continuerà a crescere come è avvenuto nel corso dell’ultima decade.

 

Per i due esperti, "guardando ai soli numeri di consenso, il 2011 sembra molto simile al 2010. Certamente lo sarà dal punto di vista inflazionistico nei paesi sviluppati. Nonostante il recupero economico, continuano a mancare le condizioni per un ritorno della dinamica dei prezzi su valori fisiologici (2%-3%). La capacità utilizzata nei paesi OCSE rimane depressa, la creazione di occupazione è molto lenta; nei paesi anglosassoni e in parti dell’area Euro continua a funzionare male il meccanismo di creazione creditizia. Probabilmente il minimo dell’inflazione core (ca 1% in USA ed Europa) è alle nostre spalle, ma è davvero arduo immaginare una rapida risalita dei tassi di inflazione".

 

Ci sono comunque delle differenze notevoli in altri ambiti. "Il 2010 ha visto il proseguimento del traino delle politiche di risposta alla crisi; la tanto ventilata exit strategy monetaria non si è palesata, anzi le BC sono state costrette a riprendere le manovre straordinarie e probabilmente nulla cambierà da questo punto di vista nel 2011".

 

E i rischi? Tra i rischi che si possono intravedere il rientro fiscale, politiche anti-inflazionistiche nei paesi emergenti; deflazione negli Usa; atterraggio duro degli emergenti; la crisi del debito pubblico in Europa.
 
 
A livello di rendimenti per gli esperti sull'equity si prevede un quadro costruttivo per il 2011. "Secondo le nostre stime, l’indice mondiale ha un potenziale di apprezzamento superiore al 10%. Questo si accompagnerà a livelli di volatilità “normali” per i mercati azionari (15/20%)". In merito al mercato obbligazionario invece "il rendimento atteso dai titoli di Stato USA sia esigua ancorchè positivo, ma certamente poco incentivante per un investitore europeo in relazione alla volatilità (a meno di avere una forte aspettativa di rivalutazione del dollaro, ma allora vi sono strumenti più diretti per assumere questa posizione). Va un pò meglio in previsione sulle obbligazioni di Stato dell’area euro (non su quelle tedesche), che rendono tra il 2% ed il 3%, livello simile a quello dei corporate europei, ma anche alle obbligazioni emergenti in valuta forte (dollari): per entrambe queste categorie obbligazionarie, la normalizzazione degli spreads rende le oscillazioni di prezzo del tutto simili a quelle dei titoli di stato. Quindi si deve essere disciplinati nell’esposizione se non altro dal punto di vista di gestione del rischio.
Per puntare a rendimenti superiori al 5% ci sono gli High Yield e gli emergenti in valuta locale, entrambi favoriti dalla nostra analisi".

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