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UBI Banca Private Investment cambia nome in IW Bank

11/12/2014

Il board approva il piano di fusione tra le due controllate che manterrà il marchio della banca online. Il gruppo chiude i primi 9 mesi con un utile di 150 milioni di euro. Positiva l’evoluzione del risparmio gestito e polizze


 
UBI Banca spinge l’acceleratore sul piano di riorganizzazione della rete ditributiva con la creazione di una nuova società che raggrupperà la banca online con la rete dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) e private banker. Il board ha approvato oggi la fusione di IW Bank in UBI Banca Private Investment. Il soggetto bancario risultante dall'operazione di fusione, si legge in una nota alla trimestrale, assumerà la denominazione di IW Bank spa "consentendo il mantenimento di un marchio favorevolmente conosciuto sul mercato e avrà la propria sede sociale a Milano". Le due realtà si fonderanno a partire dal 18 maggio 2015, mentre i profili contabili e fiscali avranno effetto a partire dal 1 gennaio 2015, si legge nella trimestrale del gruppo bancario.

Quanto ai risultati del gruppo, UBI Banca ha chiuso i primi 9 mesi con un utile netto di 150 milioni di euro, in crescita dai 102 milioni dell’analogo periodo del 2013. Al netto delle poste non ricorrenti, si legge in una nota, l’utile del periodo si è attestato a 176 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 74 milioni dei primi 9 mesi del 2013. I primi 9 mesi del 2014 hanno evidenziato, da un lato, il buon andamento dei proventi operativi, saliti di oltre 71 milioni rispetto al periodo gennaio - settembre 2013 grazie all’evoluzione dei ricavi "core", vale a dire del margine d’interesse  pari a 1,37 miliardi di euro in crescita del 6,6% (+85 milioni) e delle commissioni nette con un incremento di 909 milioni di euro rispetto agli 888 milioni dello stesso periodo del 2013 (+20,1 milioni), mentre risulta leggermente inferiore il risultato della finanza (-18 milioni).

Dal lato dei costi, prosegue la contrazione degli oneri operativi, in calo del 2,5%, circa 41 milioni, rispetto al 2013. Cala la raccolta diretta totale che si attesta nei primi 9 mesi a 88 miliardi, mentre la raccolta indiretta da clientela ordinaria risulta in crescita a 76 miliardi di euro. Positiva l’evoluzione del risparmio gestito che si è portato a 30 miliardi (+4,7% rispetto a giugno 2014) e della raccolta assicurativa salita a 12,2 miliardi (+1,2% rispetto a giugno 2014). La raccolta amministrata risulta, infine, pari a 33,9 miliardi (era 32,9 miliardi a giugno 2014). 

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