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Banca Generali: nel Nord Est punta a 30 inserimenti e 7 miliardi di masse

6/28/2016 | Massimo Morici

AdvisorOnline.it ha intervistato Leandro Bovo, area manager per il Nord Est, Bergamo e Brescia, che punta sul canale bancario per i prossimi reclutamenti. Ecco perché


Banca Generali spinge sull’acceleratore nel Nord Est, area storica per la rete del Leone, dove punta a raggiungere nel 2016 i 7 miliardi di euro di masse, inserendo circa 30 professionisti nella pianificazione patrimoniale tra bancari private d'esperienza e consulenti di elevato standing di prestigiose realtà. Da inizio anno ne sono entrati già circa una ventina nel team coordinato dall’area manager Leandro Bovo, che ha anche la responsabilità per Bergamo e Brescia.

“Quest’anno puntiamo a raggiungere la cifra record di un miliardo di raccolta in 12 mesi che porterebbero le masse in gestione dell’area a 7 miliardi di euro. I primi sei mesi sono andati molto bene. In un momento di difficoltà per il risparmio, complice il clima di sfiducia intorno ad alcuni istituti commerciali, abbiamo aumentato gli sforzi per stare ancor più vicini alla clientela spiegando i concetti di rischio e volatilità in un contesto molto complesso dei mercati", spiega Bovo ad AdvisorOnline.it a margine di un convegno a Mirano (Venezia) sulle sfide dei mercati organizzato da Adalberto Simionato, district manager della sua area (nella foto: a destra Bovo accanto a Simionato, a sinistra).

"Stiamo investendo per continuare a crescere nell'area con risposte molto positive" prosegue il manager della banca del Leone. "Il nostro target è ambizioso non tanto per quantità, quanto per qualità dei profili in linea alla filosofia della banca; l'obiettivo è portare a bordo persone di grande competenza che puntano sul proprio talento in un contesto che sa valorizzarlo al meglio".

Ma qual è il profilo del consulente o del private banker che finisce nel mirino di Banca Generali nel Nord Est? “Il canale bancario va guardato con molta attenzione perché rivela expertise molto interessanti. Complessivamente cerchiamo figure con portafogli sopra i 20-25 milioni, ma la discriminante principale sono le capacità e il focus sulla professione”. Perché sempre più bancari scelgono di diventati consulenti finanziari e di abbracciare la libera professione? “Nelle ultime settimane - dice Bovo - abbiamo visto come la volatilità dei mercati di fronte anche ad eventi non strettamente finanziari, come Brexit, accentui l’emotività e l’incertezza tra gli investitori. Periodi come questi, in cui i tassi di interesse viaggiano rasoterra e i listini azionari sono soggetti a forti correzioni, necessitano di un approccio estremamente professionale al wealth management, per comprendere i migliori strumenti e le opportunità per la tutela del patrimonio, che in Banca Generali si estendono dagli investimenti finanziari al real estate, dalla fiscalità al passaggio generazionale".

"L'orientamento all'innovazione rappresenta un elemento distintivo come si evince dall'evoluzione dei prodotti e delle soluzioni che mettono il consulente nelle migliori delle condizioni possibili per lavorare, anche con una clientela private che ha un'offerta interamente dedicata. La solidità e le competenze della nostra società, dedita senza conflitti di interesse unicamente alla cura dei patrimoni per la clientela, sono un punto di riferimento nella pianificazione finanziaria in Italia” conclude Bovo.

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