Banca Monte dei Paschi di Siena torna all'utile nel primo trimestre del 2012 dopo la perdita di oltre 4 miliardi registrata negli ultimi tre mesi del 2012, a causa di svalutazioni. Il risultato netto del periodo si attesta a 54,5 milioni di euro in calo del 61,2% dai 140,3 milioni dello stesso periodo del 2011. I ricavi ammontano a circa 1.504 milioni di euro, in ripresa sul quarto trimestre 2011 (+18,6%), grazie ai risultati connessi alla gestione delle attività finanziarie ed alla accelerazione delle commissioni nette, spiega la banca, e in crescita dell'1,4% rispetto ai 1.487 milioni dello stesso periodo del 2011.

In dettaglio, il margine di interesse è risultato pari a circa 894 milioni, in flessione del 4% rispetto ai 930 milion del quarto trimestre 2011, ma in crescita dell'1,9% sull'analogo periodo del 2011 (876 milioni). Il risultato della gestione finanziaria e assicurativa si attesta a 1.064 milioni, in ripresa sul quarto trimestre 2011 (+43,7%), ma in calo dell'11% rispetto ai 1.204 dei primi tre mesi del 2011. Gli oneri operativi sono risultati pari a 845 milioni, in flessione dell'1,2% rispetto ai livelli registrati nello stesso periodo del 2011. Il risultato operativo netto si colloca a 219 milioni, in ripresa dal quarto trimestre quando era negativo per 233 milioni, ma in calo del 37,2% dai 348,7 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

La raccolta complessiva si attesta a 278 miliardi, in calo dell'1,1% su fine 2011 e del 9,5% rispetto al primo trimestre 2011. In dettaglio, la raccolta diretta si attesta a 137 miliardi, registrando un calo del 6,1% rispetto a fine 2011 e del 13,8% su marzo 2011. La raccolta indiretta invece, pari a 141 miliardi, ha registrato una crescita del 4,5% e del 4,9% rispetto al primo trimestre 2011. Il risparmio gestito chiude in cerescita dell'1% rispetto ai primi tre mesi del 2011 a 47 miliardi.

Il Tier I si attesta all11,3% in crescita rispetto a dicembre 2011 e rispetto a marzo 2011 quando era pari a 9,1%. Il Core Tier 1 è pari al 10,5%. La Banca ha ricordato di aver deliberato un piano di interventi tesi a rafforzare i requisiti patrimoniali richiesti dall'Eba, pari a 3,2 miliardi di euro, che si basa su misure di capital management, attraverso un aumento di capitale gratuito, ottimizzazione RWA e dismissione di attivi.