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Bce: Eurozona in aria pre-Lehman Brothers

7/12/2012 | Filippo Brunamonti

La volatilità implicita dei mercati obbligazionari, scrive la Bce nel Bollettino mensile di luglio, ricorda il periodo poco prima del fallimento della banca d'affari statunitense


Ricordate il periodo pre-fallimento di Lehman Brothers? Nell'Eurozona la volatilità dei mercati obbligazionari "rimane elevata in termini storici e attualmente si colloca su livelli vicini a quelli prevalenti poco prima del crack di Lehman Brothers", ma risulta "in diminuzione" rispetto ai livelli massimi registrati nel novembre 2011. Lo scrive la Bce nel Bollettino mensile di luglio, aggiungendo che l'incertezza sulla futura evoluzione dei mercati obbligazionari sarebbe "lievemente aumentata nell'area euro".


Nel bollettino mensile, la Bce conferma che tra la fine di maggio e gli inizi di luglio i rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine dell'area dell'euro con rating 'AAA' sono aumentati di circa 30 punti base, mentre sono calati per gli altri Paesi. Un andamento, si legge, che "rispecchia in parte un ritorno della propensione al rischio nel periodo precedente la riunione del del Consiglio europeo di fine giugno, in previsione dell'annuncio di misure di politica economica volte a rafforzare la stabilità finanziaria".


Ad incidere sull'aumento sarebbero i tentativi di mutualizzare il servizio del debito nell'ara euro, che "potrebbero ridurre il merito di credito dei Paesi con rating elevato". L'incertezza degli investitori sugli andamenti a breve termine dei mercati obbligazionari dell'Eurozona, prosegue la nota della Bce, "è aumentata nella prima metà di giugno, per poi diminuire gradualmente fino ai livelli già registrati alla fine di maggio". 


In questo periodo, i differenziali di rendimento delle obbligazioni sovrane a dieci anni rispetto ai titoli di Stato tedeschi sono diminuiti per Belgio, Italia, Spagna, Grecia, Irlanda e Portogallo, mentre sono rimasti stabili per Austria, Finalncia, Francia e Paesi Bassi. Nel periodo di giugno, sottolinea il Bollettino mensile, i differenziali sono scesi tra 150 e 500 punti base in Grecia, Irlanda e Portogallo. I rendimenti obbligazionari a lungo termine dei titoli di Stato sono aumentati nei Paesi con rating 'AAA', mentre si sono ridotti nei Paesi con minor merito di credito, "probabilmente anche per il miglioramento del clima di fiducia prima della riunione del Consiglio europeo".


Nel secondo trimestre, il tasso di cambio dell'euro ha registrato un generale deprezzamento in gran parte di riflesso, conclude la Bce, "all'intensificarsi dei timori per la situazione dei conti pubblici di alcuni Paesi appartenenti all'area euro". Ai primi di questo mese il cross effettivo nominale della moneta unica - misurato rispetto alle divise dei 20 più importanti partner commerciali dell'area euro - era inferiore del 3,6% rispetto al livello di fine marzo 2012 e del 6,4% alla media del 2011. In termini bilaterali, negli ultimi tre mesi l'euro ha registrato un deprezzamento rispetto a gran parte delle divise principali. Nel trimestre preso in considerazione la sua svalutazione contro il dollaro statunitense è stata del 6%, contro lo yen dell'8,5% e contro la sterlina del 3,7%.

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