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1/9/2012 | Filippo Brunamonti
Secondo l'analisi di John Greenwood di Invesco (nella foto), il risanamento dei bilanci nel settore privato e le misure di austerità da parte dei governi si protraranno anche lungo tutto il 2012 dei paesi sviluppati. Per quelli emergenti, invece, sono previsti tassi di crescita del PIL reale leggermente inferiori agli ultimi due anni. Gli andamenti delle economie di Eurozona, USA e Cina determineranno i trend del 2012, mentre, nota ottimistica, l'inflazione registrerà un calo generalizzato.
In merito all’Eurozona, Greenwood sostiene che, con l'Euro sempre più debole, i tassi di riferimento delle banche centrali rimarranno su livelli bassi, quindi l’attenzione dovrà concentrarsi già da ora su asset di qualità con rendimenti sicuri (come obbligazioni corporate e high yield, azioni “assimilabili alle obbligazioni” e fondi immobiliari).
Riguardo agli USA, Greenwood prevede per il 2012 una crescita del PIL del 2% e un calo dell’inflazione IPC al 1,4%. L’economia cinese si indebolirà ulteriormente nel primo semestre dell’anno. E’ previsto un tasso di crescita dell’economia tra il 7 e l’8% nel 2012. Per il Regno Unito, si stima una crescita del PIL reale inferiore alla media (1%). E se il Giappone registrerà un miglioramento entro il 2013, il resto dell’Asia rimarrà penalizzata dai bassi livelli di crescita per le economie avanzate e dall’aumento della volatilità sui mercati finanziari.
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