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Ecco un portafoglio per difendersi dall'ascesa dei populismi

9/29/2016

ETF Securities ha studiato la correlazione tra QE, diseguaglianza e l'affermazione di partiti no Euro. Siano: "Considerando gli afflussi degli Etc sull'oro, lo scenario dei primi 8 mesi dell'anno ricorda il 2008"


Finché Mario Draghi continuerà la sua politica espansiva, sarà difficile arrestare le disuguaglianze e l'affermarsi dei partiti populisti in Europa. A poco più di un mese dalle presidenziali negli USA e a due mesi dal referendum in Italia su cui Renzi ha promesso di giocarsi la carriera, gli esperti di ETF Securities, provider britannico specializzato in Etp sulle commodity, ha provato ad analizzare gli effetti delle politiche populiste sugli investimenti. Con risultati non poco sorprendenti. "Utilizzando l'indice Palma che misura la divergenza tra il 10% della popolazione che guadagna di più e il 40% della popolazione con il reddito più basso, abbiamo riscontrato una forte correlazione con i bilanci delle banche centrali che hanno stampato moneta" spiega Massimo Siano (nella foto), head of Southern Europe per ETF Securities.

La conclusione, a livello storico e statistico, è la seguente: più aumenta la quantità di moneta in circolazione più l'indice Palma della disuguaglianza tende a crescere. E non solo. "L'indice Palma è anche correlato ai voti dei partiti che approfittano di queste divergenze per proporre soluzioni restrittive sull'afflusso di persone e sui dazi doganali. La correlazione tra base monetaria in espansione e protezionismo è stata già verificata da decenni anche nell'America Latina. In Europa l'ascesa di questi partiti (gli esperti nelle slide menzionano Le Pen e il Movimento 5 Stelle, ndr) potrebbe elevare il tasso di incertezza e instabilità politica" prosegue Siano.

La quantità di moneta stampata potrebbe, quindi, avere un effetto distorsivo alle elezioni verso i partiti non-liberali o meglio "populisti". In uno scenario di questo genere, EF Securites suggerisce un portafoglio difensivo composto da azioni difensive, inflation linked bonds, metalli preziosi e infrastrutture. Queste classi di attivo, infatti, potrebbero beneficiare più di ogni altra del mix di politica monetaria espansiva e dall'emergente protezionismo che potrebbe nascere con l'affermazione del populismo negli USA (Trump) e in Europa, come si è già visto con la vittoria dell'UKIP al referendum sulla Brexit, che Siano definisce "un vero e proprio disastro per l'economia britannica e la Borsa di Londra".

Parlando dell'attuale condizione dei mercati, Siano è pessimista. "Lo scenario dei primi 8 mesi del 2016 costituito da notevoli afflussi negli Etc sull'oro e un debolissimo mercato azionario e obbligazionario ricorda molto lo scenario del 2008, che ha portato poi al crac di Lehman Brothers. In quel periodo ETF Securities è passata da 5 a 9 miliardi di euro in AUM, mentre nei primi otto mesi di quest'anno gli asset gestiti sono saliti da 13,9 miliardi a 22 miliardi di euro. "Nonostante i prezzi allettanti credo sia importante tenersi lontano dai titoli finanziari, in particolare dalle banche europee. Per quanto riguarda l'oro, confermiamo un target price di 1.510 dollari l'oncia a giudicare anche dal prezzo delle società aurifere che hanno multipli su quei livelli. A spingere l'oro dovrebbe essere anche la volontà della Cina di incrementare le riserve auree". Infine, il petrolio: per Etf Securities rimane l'eccesso di offerta e pertanto gli esperti ritengono che sia utile muoversi su un ampio range sul wti da 40 e 50 dollari al barile.

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