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Etf smart beta: piacciono a gennaio i fattori size e value

2/16/2017

Il mercato dei replicanti ha registrato flussi soprattutto sugli azionari domiciliati in Europa. Ecco l'analisi di Amundi ETF


Gennaio si chiude con 7 miliardi di euro di flussi per gli Etf azionari domiciliati in Europa su 10,6 miliardi complessivi investiti in replicanti, mentre le esposizioni a reddito fisso hanno registrato afflussi pari a 2,8 miliardi di euro nel corso del mese. Nel mercato azionario, come si legge nella consueta analisi di Amundi ETF, gli investitori hanno confermato i principali trend osservati a partire da fine 2016: le azioni statunitensi hanno messo a segno un’importante ripresa, con una raccolta di 1,9 miliardi di euro nel mese di gennaio, di cui 1,4 miliardi di euro in esposizioni senza copertura del rischio di cambio e 413 milioni di euro in esposizioni coperte.

"Gli investitori sono stati attirati dagli indicatori macroeconomici positivi, dovuti dal fatto che il ciclo economico statunitense rimane forte e dalla reazione positiva dei mercati all’elezione di Trump" spiega Vincenzo Sagone, responsabile ETF & Indexing Business Unit di Amundi SGR. L’azionario globale segue l’azionario US in termini di flussi, con una raccolta pari 1,8 miliardi di euro e precede quelli sull’azionario europeo (508 milioni di euro). Anche il mercato europeo degli Etf Smart Beta ha registrato flussi netti positivi, in particolare ad attrarre gli investitore è stato il fattore value (515 milioni di euro), seguito dal fattore size che ha attratto 302 milioni di euro di afflussi netti (109 milioni di euro in Mid cap e 198 milioni di euro in Small Cap) ed è stato anche il fattore che ha meglio performato rispetto all’ MSCI Europe nel corso del mese (+ 1,38%).



Per quanto concerne gli ETF a reddito fisso, i flussi sui titoli di stato di paesi emergenti hanno dominato il mercato obbligazionario nel mese di gennaio, totalizzando una raccolta pari a 1,16 miliardi di euro, seguiti dalle obbligazioni high yield USA (610 milioni di euro) e corporate USA (373 milioni di euro). "I tassi a lungo termine sono rimbalzati dopo le elezioni americane a causa sia dell'idea che le misure che saranno adottate dalla nuova amministrazione americana stimoleranno la crescita e l'inflazione, sia di una riprezzamento delle aspettative sui Fed funds. Gli investitori che desiderano proteggere i propri portafogli dal rialzo dei tassi di interesse americani hanno continuato a selezionare Etf a tasso variabile denominati in dollari nel mese di gennaio, con flussi di 284 milioni di euro, confermando un trend iniziato a ottobre 2016" conclude Sagone.

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