La liquidità messa a disposizione dalla Bce, grazie agli interventi annunciati da Mario Draghi, spingerà gli istituti nei prossimi anni a sviluppare ulteriormente l’offerta di servizi di gestione del risparmio e assicurativi per migliorare i relativi margini reddituali. E’ quanto si legge in un recente studio di Prometeia che mostra come i fondi comuni stiano ripercorrendo il trend del 2013 contribuendo più di altri prodotti al rafforzamento del mercato del risparmio gestito nel 2014, con volumi di raccolta netta prossimi a 35 miliardi di euro nei primi sei mesi dell’anno. Anche i flussi dei prodotti assicurativi e delle gestioni patrimoniali sono aumentati: di quasi 11 miliardi di euro nel primo trimestre i primi (circa 2 nello stesso periodo del 2013) e a oltre 3 miliardi di euro le seconde (circa 1 miliardo nel 2013). 

A spingere le vendite di prodotti di risparmio gestito nella prima parte dell'anno è stato soprattutto il segmento retail, che coprirebbe quasi l’80% della raccolta netta, con volumi in linea con quelli del 2013, grazie al rafforzamento della distribuzione bancaria, che ha compensato la riduzione dei volumi raccolti dalle reti di consulenti (ex-promotori).  In particolare, la raccolta netta del canale bancario, in rallentamento nel secondo semestre dello scorso anno, per effetto del “tapering scare” che aveva penalizzato i prodotti obbligazionari, nel primo semestre del 2014 è tornata ad aumentare, superando i volumi già importanti del primo semestre del 2013, con flussi significativi sia per i gruppi bancari di maggiore dimensione che per quelli medio/piccoli.

 

 

La ripresa del collocamento di strumenti di risparmio gestito negli sportelli, prosegue Prometeia, è da ricondurre a un insieme concomitante di condizioni favorevoli sui mercati e livelli di contenuti di raccolta attraverso strumenti di emissione bancaria alla clientela. Un trend destinato a proseguire nei prossimi anni (al ritmo di un 8% annuo medio sino al 2017, secondo Prometeia) considerando che, lato domanda, il permanere di bassi tassi di interesse “alimenterà anche nel medio periodo una maggiore domanda di servizi di gestione professionale del risparmio”, mentre dal punto di vista dell’offerta la liquidità messa a disposizione con le operazioni Tltro genererà una minore necessità di raccolta di strumenti di propria emissione per finanziare la crescita dell’economia, in uno scenario in cui è molto compressa la redditività sull’attività tradizionale di intermediazione creditizia. A tale sviluppo contribuirà anche l’evoluzione dei modelli di business volti a supportare l’attività di consulenza finanziaria tramite l’attività di promozione e collocamento fuori sede attraverso i dipendenti bancari abilitati.

Ma quali sono i prodotti di maggior successo allo sportello? Nella politiche di offerta delle banche al primo posto si confermano i prodotti a cedola, anche se “la difficoltà a mettere a disposizione della clientela strumenti con una buona redditività agli attuali rendimenti cedolari - si legge nello studio - sta spingendo a sviluppare anche prodotti che non prevedono la distribuzione dei proventi”, con strategia buy & hold e portafogli diversificati sui mercati azionari e obbligazionari, o a rivedere i livelli e la modalità di erogazione delle cedole (una sola certa, mentre le altre vengono collegate al verificarsi di determinati eventi sui mercati).