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518 nuovi fondi in tre mesi. Ma ora serve chiarezza

9/6/2014

Il secondo trimestre del 2014 si è chiuso con ben 518 nuovi fondi comuni di investimento lanciati in tutta Europa. La svolta? Arriverà grazie ad una maggiore certezza normativa. Ecco perché...


Il secondo trimestre del 2014 si è chiuso con ben 518 nuovi fondi comuni di investimento lanciati in tutta Europa. Un dato che rimane in calo rispetto al picco raggiunto nel 2011 (-38%) ma che segna una prima inversione di tendenza se paragonato all'andamento dell'industria nel corso dello stesso periodo del 2013: anno su anno il numero di nuovi strumenti lanciati in Europa è aumentato di circa il 20% alla fine di giugno, mentre nello stesso periodo le liquidazioni sono diminuite di un altrettanto 20%.

 

Sono questi alcuni dei dati emersi da un rapporto firmato Lipper che azzarda anche una previsione per il 2015: il trend negativo che ha visto dal 2011 a oggi diminuire il numero di nuovi prodotti è ormai finito. Si va verso una fase di consolidamento dell'industria e quindi assisteremo ad un riequilibrio del numero totale dei fondi con nuovi lanci, meno liquidazioni e diverse fusioni (che però, per il momento, sono diminuite del 28% tra il 2013 e il 2014).

 

Gli esperti di Lipper prevedono un tale risultato anche perché sono convinti che nel corso del 2015 le certezze normative saranno maggiori rispetto alla situazione attuale. Una prova? La pubblicazione della direttiva AIFMD che, secondo Lipper, ha sciolto diversi dubbi che ancora frenavano la nascita di nuovi fondi comuni nel corso del 2013.

 

Ma qui sorgono i nostri dubbi. Siamo sicuri che le incertezze in tema normativo siano completamentefinite? È vero che la direttiva AIFMD è stata pubblicata ma il recepimento non è ancora avvenuto in maniera completa in tutti i paesi. E l'Italia è proprio uno di quei paesi dove l'iter di recepimento procede ma con diverse lacune. Proprio Assogestioni ha in questa settimana reso nota la risposta alla consultazione pubblica congiunta Banca d'Italia e CONSOB relativa al Regolamento Congiunto, al Regolamento Intermediari, al Regolamento Emittenti e al Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio. 

 

Al di là delle criticità riscontrate dagli esperti dell'associazione (SGR: l'AIFMD avvantaggia i gestori di Irlanda e Lussemburgo) nel documento di risposta Assogestioni ha invitato esplicitamente le autorità ad accelerare il recepimento della direttiva. 

 

"Il ritardo nel recepimento della direttiva AIFM sta limitando fortemente l’operatività transfrontaliera dei gestori italiani" scrivono gli esperti dell'associazione in merito al delicato tema del passaporto per commercializzare e gestire FIA in via transfrontaliera. Per questo i gestori chiedono di consentire, fin da subito, l'utilizzo di tale passaporto, pur in assenza della disciplina secondaria di attuazione perché "in assenza delle disposizioni nazionali di attuazione della medesima" le SGR "non possono utilizzare il passaporto per commercializzare e gestire FIA in via transfrontaliera". Parte da questa considerazione la richiesta dell'associazione di accelerare il recepimento della normativa europea.

 

Solo con una rapida attuazione nazionale della normativa europea si eviterà di trasformare la naturale evoluzione regolamentare in un freno per l'innovazione e la competitività del sistema risparmio gestito.   

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