Cresce la richiesta di prodotti a basso costo tra gli investitori europei. Che il 2015 sia l’anno della gestione passiva per i prodotti equity, lo scrive Cerulli Associated nell’ultimo report sui flussi nell’industria dei fondi di gennaio. Le masse gestite da prodotti azionari che adottano una strategia passiva, replicando un indice o un paniere di indici, fa notare la società di consulenza, hanno raggiunto a fine 2014 la cifra record di 600 miliardi di euro, raddoppiando il dato di tre anni fa.

“Le nuove regole sulla distribuzione come la RDR stanno spingendo molti investitori a evitare i servizi di consulenza, optando per canali che si rivolgono direttamente al consumatore” spiega Barbara Wall, Europe research director di Cerulli Associated. “I gestori - prosegue - dovrebbero essere preoccupati, visto che l’appetito per il rischio è ancora limitato e gli investitori preferiscono pagare il livello più basso di commissioni associate a prodotti a gestione passiva”.

"Studi che mettono in dubbio il valore della gestione attiva ed esaltano le virtù di quella passiva non sono certo nuovi. Ma bisogna considerare che le condizioni per questi prodotti, soprattutto la bassa volatilità, erano particolarmente favorevoli negli scorsi anni. Ecco perché un aumento di volatilità nei prossimi mesi potrà spingere i prodotti a gestione attiva” aggiunge Angelos Gousios, associate director di Cerulli Associated.