Continua a crescere il patrimonio finanziario degli italiani investito in prodotti di risparmio gestito. Nel 2015, secondo i dati della Relazione 2015 della Consob, è passato da 1.410 miliardi di euro a fine 2014 a circa 1.643 miliardi di euro. La crescita del patrimonio gestito è in linea con il trend positivo registrato negli ultimi anni, spiega la Commissione, ed è "ascrivibile prevalentemente alla dinamica positiva sperimentata dai mercati finanziari nel corso del 2015, a fronte di una raccolta netta in calo (-9% rispetto al 2014), soprattutto per il comparto delle gestioni patrimoniali individuali". Nel complesso, il patrimonio gestito dei fondi commercializzati in Italia è passato da 680 a oltre 800 miliardi di euro, sperimentando una crescita del 18%.

Nel corso del 2015, prosegue la Commissione nella Relazione, si è consolidato il buon andamento dei fondi promossi da intermediari italiani e, in termini di raccolta, si è ridotto marginalmente il peso dei fondi promossi da intermediari esteri, il cui numero è però significativamente aumentato nel corso dell’anno, passando da 4.151 a 4.546 (+10% circa). È peraltro cresciuto anche il numero di società aventi sede in altri paesi che commercializzano fondi "estero-vestiti" in Italia: le società con sede in Lussemburgo e in Irlanda sono aumentate, rispettivamente, di otto e undici unità.

Considerando la composizione percentuale del patrimonio gestito in fondi, la Commissione rileva una contrazione del peso dei prodotti obbligazionari, determinata dal progressivo deteriorarsi dei rendimenti, a fronte di un incremento della quota riferita ai fondi flessibili, che offrono una remunerazione più elevata e che hanno attratto oltre la metà dei flussi nel 2015 (90 miliardi di euro la raccolta netta totale). In dettaglio, analizzando la composizione del portafoglio dei fondi comuni aperti di diritto italiano, la Commissione sottolinea la progressiva riduzione del peso dei titoli del debito sovrano italiano negli ultimi anni, sceso nel 2015 sotto la soglia del 30%, controbilanciata da un equivalente graduale incremento del peso dell’investimento in azioni estere, che ha superato la soglia del 30%.  

Nelle gestioni patrimoniali, invece, la quota di portafoglio investita in titoli di Stato italiani si mantiene stabile sopra il 40%, sostanzialmente pari a quella allocata in obbligazioni estere. Anche il patrimonio gestito dei fondi collegati a polizze unit linked ha registrato nel 2015 una riduzione della componente obbligazionaria a vantaggio delle gestioni flessibili e ha visto anche lo scorso anno il progressivo affermarsi dei fondi non garantiti, il cui peso ha raggiunto circa il 95%.


FONDI ESTERI NEL MIRINO DI VEGAS

Quanto alla struttura commissionale dei fondi, il presidente Giuseppe Vegas nel discorso al mercato ha ricordato che "deve essere tale da garantire l’allineamento fra gli interessi dei gestori e quelli dei risparmiatori, evitando remunerazioni, quali commissioni fisse o di performance, non effettivamente correlate al rendimento del fondo o che possano costituire un incentivo all’assunzione di rischi eccessivi, non coerenti con il profilo della clientela target".

La Consob, ha aggiunto Vegas, "vigilerà sul settore per assicurare la piena correttezza dei comportamenti dei gestori e il rispetto dell’obbligo di servire al meglio gli interessi dei sottoscrittori". La scorsa estate la Commissione aveva richiamato gli intermediari al pieno rispetto delle norme europee già in vigore, in particolare gli intermediari distributori di fondi caratterizzati da meccanismi commissionali più vantaggiosi per i gestori e per gli stessi distributori ad individuare e a gestire i conflitti di interesse che ne derivano.