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Fondi comuni: i 25 best seller da inizio anno

8/23/2016

La prima metà del 2016 vede tra i prodotti più venduti ancora i multi-asset. L'aumento della volatilità spinge gli investitori verso le strategie alternative


I primi sei mesi dell’anno, nonostante le forte vendite nel primo trimestre e la persistente volatilità sulle Borse europee, si chiudono in positivo per l’industria europea del risparmio gestito che registra una raccolta netta di 11,1 miliardi di euro (comprensivi dei fondi di breve termine), anche se l’andamento negativo dei mercati ha fatto calare in sei mesi le masse in gestione di 198 miliardi di euro attestandosi a 8.112 miliardi di euro. Le vendite nette nel secondo trimestre, stando all’European Fund Market Review di Broadridge riferito al primo semestre 2016, del secondo trimestre per 38,9 miliardi di euro hanno più che compensato il profondo rosso segnato nei primi tre mesi (-27,8 miliardi). Se si considerano i fondi di lungo termine, il dato tuttavia è negativo per 11 miliardi di euro da inizio anno.

Continua, intanto, il processo di consolidamento dell’industria, con 967 lanci di nuovi prodotti che non compensano però le 1.438 chiusure di fondi da inizio anno su un totale di 34.854 veicoli di investimento presenti nel Vecchio Continente. Il tallone d’Achille dell’industria, sotto il profilo delle vendite, sono i fondi azionari nella prima parte del 2016: hanno subito deflussi per oltre 57 miliardi di euro, provocati soprattutto dalle vendite massicce degli investitori extra-europei e britannici (-45,3 miliardi di euro e -11 miliardi dal mercato britannico).

Germania, Francia e Italia, gli altri tre principali mercati europei del gestito, nei primi sei mesi invece registrano flussi in positivo verso i prodotti azionari. Fanno bene, invece, i prodotti classificati come equitàies alternative, i fondi azionari che adottano strategie alternative che raccolgono oltre 11,5 miliardi in sei mesi. I multi-asset si confermano i prodotti più venduti, con flussi netti per 24,4 miliardi, soprattutto i fondi che adottano strategie alternative (18,8 miliardi di euro), accanto al successo dei fondi monetari, soprattutto in Francia.

I fondi obbligazionari hanno raccolto in sei mesi 16,7 miliardi di euro; quelli sulle materie prime chiudono i primi sei mesi con vendite nette per 4,7 miliardi e i fondi che investono sul real estate per 3 miliardi di euro. Le classi di investimento più colpite dai deflussi sono state le obbligazioni corporate ad alto rendimento USA, i fondi monetari USA, l’azionario Europa, l’azionario Giappone e gli obbligazionari flessibili.

Considerando l’Italia, i prodotti domiciliati nel nostro Paese che sono andati per la maggiore sono stati gli obbligazionari globali (3,1 miliardi), i multi-asset conservativi (1,5 miliardi), i prodotti di asset allocation (flessibili) con 1,3 miliardi, i prodotti life cycle (1,1 miliardi), utilizzati nei fondi pensione aperti, e gli obbligazionari paesi emergenti (845 milioni di euro), mentre le categorie di fondi esteri (o esterovestiti) più vendute sono state l'asset allocation, asset allocation alternative, equities alternative, obbligazionari EUR di breve termine e obbligazionari corporate globali. Tra i gestori, al primo posto per vendite in Europa nel primo semestre si piazza Nordea, il cui successo del fondo Stable Return sembra replicare quello vissuto anni fa dal Patrimoine di Carmignac, sottolineano gli analisti di Broadridge. Seguono Aviva Investors, BlackRock, Credit Suisse e al quinto posto il gruppo Intesa Sanpaolo.

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