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Absolute return: solo tre market neutral superano il crollo di inizio anno

2/11/2016

L'obiettivo di queste strategie è limitare la volatilità e ottenere risultati positivi a prescindere dalle condizioni del mercato. Ecco chi ha fatto meglio (e peggio) stando ai dati Morningstar Italy


Che sia stato lo scorso gennaio un bagno di sangue sulle Borse di tutto il mondo, lo si capisce dall’andamento dei principali indici. L’Eurostoxx50, l’indice che raggruppa le principali società quotate in Europa, ha segnato un -9,40% (dati aggiornati a 5 febbraio), l’indice più importante di Wall Street, l’S&P500 -6,78%, Hong Kong -13,26%. Piazza Affari, per limitarci a casa nostra, nello stesso periodo è crollata: -16,12%. Difficile portare a casa un segno più o limitare le perdite se si adottano strategie direzionali sia sui fondi azionari sia sui multi-asset. Diverso è il discorso per i fondi absolute return, che adottando strategie alternative simili a quelle utilizzate dagli hedge fund.

L’obiettivo di questi gestori è raggiungere risultati positivi o comunque ridurre al minimo la volatilità a prescindere dall’andamento dei mercati.é il caso dei gestori che adottano strategie market neutral, una variante della più nota long-short equity (che adotta con strema flessibilità posizioni lunghe o corte sull’azionario) con la differenza che in questi fondi le esposizioni lunghe, come controvalore, sono esattamente pari a quelle corte, per ottenere guadagni costanti nel tempo. In alcuni casi chi ha scelto questi prodotti è riuscito a superare gennaio senza particolari danni.

E' il caso di tre prodotti, stando ai dati forniti da Morningstar Italy ad AdvisorOnline.it che considerano i fondi venduti in Italia, con accesso retail (investimento minimo iniziale non superiore ai 10.000 euro). I rendimenti, spiega la società di rating ai fondi, sono aggiornati al 5 febbraio 2016. La volatilità è invece calcolata mensilmente (31 gennaio 2016), eccezion fatta per la volatilità da inizio anno calcolata su base giornaliera dal 1 gennaio all'8 febbraio 2016.

Tra i più performanti troviamo al primo posto Schroder ISF QEP Global Absolute (47 milioni di euro in AUM) con una performance di +2% da inizio anno a fronte però di una volatilità più alta (+12,82%) rispetto agli altri competitor. Al secondo posto troviamo AZ Fund1 Market Neutral (21 milioni di euro in AUM), del gruppo Azimut, con una performance di +1,02% con una volatilità di +9,92% (-4,86% il rendimento annualizzato a 3 anni a fronte di una volatilità di +4,57%). Al terzo posto Candriam Index Arbitrage Classique, gestito da Emmanuel Terraz, (1,1 miliardi di euro le masse in gestione), con una performance di +0,07% (+0,29% il rendimento a 3 anni e una volatilità di +0,74%) ma una volatilità molto più bassa +1,18%.

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