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Federpromm: “Nuova pressione delle lobby sull’albo unico”

1/19/2015

Il segretario Marucci attacca: “Si ripropone la logica degli interessi corporativi e di potere che vogliono mantenere lo status quo”


"Non è bastato assistere al funerale dei provvedimenti che hanno affossato per ben tre volte nell’anno appena trascorso la nascita della casa della consulenza, ma addirittura a corpo ancora caldo gli attori che partecipano al teatrino della politica, insistono affinché la struttura del testo in circolazione, senza sostanziali modifiche come avrebbe dovuto essere, passi adesso senza ostacoli con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri previsto per martedi 20 gennaio inserendolo nella riforma del dl Investment Compact.

E’ proprio vero: persistendo vinces!". Così si esprime il segretario della Federpromm, Manlio Marucci (nella foto), che vede sul campo interlocutori diretti e in prima linea, disposti a tutto purché si arrivi alla “governance” della gestione del nuovo organismo che controllerà tutte le attività degli operatori del mercato finanziario.

"Una brutta immagine che tradisce – rimarca lo stesso segretario Marucci - il senso della trasparenza e tutela del pubblico risparmio. Anziché forzare le situazioni e il suo corso storico è necessario un dibattito aperto, “dialetticamente produttivo”, tra tutti i soggetti che determini – senza generare conflitti di interessi – posizioni convergenti e funzionali al sistema nel suo complesso in sintonia con quanto avviene già nei mercati finanziari più evoluti. In realtà occorre riaffermare quanto Federpromm (oggi affiliata alla Uilca-UIL) ha sostenuto fin dal varo della legge sulle SIM del 1991 e successivamente con le modifiche apportate con l'Eurosim e TUIF del 1998 che una vera consulenza - anche e soprattutto per una maggiore trasparenza del mercato, una maggiore tutela degli interessi degli investitori e risparmiatori in un rapporto fiduciario diretto e sostanziale con i clienti, non può che essere "indipendente".

"Riproporre ancora una volta un modello normativo così come si va delineando anche in quest'ultima azione promossa dalle lobby degli Intermediari e da alcune associazioni di tendenza - conclude Marucci - non fa che complicare ulteriormente le ragioni che sono invece alla base di una corretta relazione tra operatore qualificato, intermediario e risparmiatore. Occorre viceversa, come sostiene e ha sostenuto dal lontano 1996 la Federpromm, conclude marucci, superare tutte le anomalie e contraddizioni emerse in tutti questi anni apportando una semplice modifica all'art.31 del Tuif (d.lgs58/98) , laddove per l'offerta fuori sede dei prodotti e servizi finanziari questa viene promossa dalla figura del “consulente finanziario” persona fisica con rapporto di lavoro subordinato per conto di un soggetto abilitato o dal consulente finanziario indipendente così come disciplinato dal Titolo III (del lavoro autonomo -Artt. 2222-2238) del Codice Civile o come soggetto giuridico regolamentato dalla legge. Lasciando tutte le attribuzioni e competenze della vigilanza alla Consob".

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